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Toti e pucciarelli

“L’accoglienza non è una guerra da vincere, certe decisioni suscitano orrore in stile Apocalypse now”

Mauro Bornia ex assessore Welfare e Sanità Comune della Spezia.

L'assessore al welfare Mauro Bornia

Leggendo le dichiarazioni del Governatore della Liguria Giovanni Toti e quelle della presidente della commissione diritti umani di palazzo Madama, Stefania Pucciarelli, a proposito della norma regionale che penalizza gli hotel e le attività ricettive che hanno ospitato persone nell’ambito del progetto Sprar o migranti in attesa di diritto d’asilo, mi è venuta alla mente un’unica parola; Orrore!
E non credo di esagerare con il termine citato, anzi, la sensazione di ribrezzo, di repulsione e raccapriccio che ho provato e che provo è esattamente in linea con i miei sentimenti.
Ideare e applicare una legge, per altro retroattiva, che impedisce a strutture ricettive e alberghiere operanti in Liguria di accedere a finanziamenti ad uso turistico soltanto perché rei di aver accolto le suppliche di sindaci e Prefetti, in un momento storico di emergenza e accolto migranti in difficoltà mi sembra vergognoso e privo di fondamento morale e giuridico.
Ricordo perfettamente gli incontri avuti in Prefettura da Assessore al Welfare, quando il Prefetto chiedeva addirittura di aprire le palestre delle scuole per accogliere i migranti che giungevano quasi quotidianamente sul nostro territorio, un’emergenza che richiese uno sforzo particolare, in un momento storico particolare, con sacrifici da parte di tutte le istituzioni, che attraverso i Sindaci cercarono di arginare il fenomeno in ogni modo, compreso quello di convincere i gestori di Alberghi e B e B della Provincia a far ospitare i richiedenti asilo, soprattutto famiglie con minori.
Molti rifiutarono, esattamente come fecero Sindaci di grossi Comuni del territorio, addirittura vantandosi di non ospitare nemmeno un profugo, altri, anche per spirito umanitario accettarono, certamente non lucrando con i fondi destinati all’accoglienza, 30 euro al giorno in cui ci stava vitto e alloggio, contribuendo così ad attutire l’impatto che il fenomeno provocò sui cittadini e il territorio.
L’orrore nasce dal fatto che si voglia deliberatamente colpire loro per mettere in guardia altri sulle possibili ritorsioni a cui andrebbero incontro se ospitassero in futuro persone nelle stesse condizioni, alzando la posta deliberatamente per ghettizzarli, terrorizzarli, esattamente come faceva il Colonnello Kurtz nel film Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, quando Marlon Brando spiegava a Martin Sheene la necessità di essere spietati per vincere la guerra.
Ma noi non siamo in guerra e non c’è niente da vincere, se non mantenere almeno l’umanità e il buon senso, senza rincorrere ossessivamente il consenso degli elettori fornendogli un nemico, un capro espiatorio per le nostre colpe, come se il deficit pubblico, la corruzione, l’evasione fiscale e le mafie fossero un fenomeno che non ci appartiene, un male che ci è capitato addosso, un malcostume arrivato con i barconi. E accusando chi, sfidando anche in alcuni casi il pregiudizio della gente, ha ospitato giovani, bambini e famiglie, di aver fatto “accoglienza pelosa e aver degradato e reso più insicuro il territorio” testuali parole della Pucciarelli, che non soltanto non hanno fondamento, ma che contengono concetti razzisti e discriminatori.