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Lettere a cds

"Golf a Pitelli ottima idea, quando si parla di ‘aiutare l’economia’ si ragiona così"

Veduta della centrale Enel da Pitelli (2017)

Come già fatto in Commissione, replico alla polemica all’insegna del “Ci vorrebbe ben altro!” scatenata dall’opposizione circa l’opportunità dello studio di fattibilità del campo da golf a Pitelli. Per “Spezia Vince”, che ha scritto nel proprio nome quello che vuole per la nostra città, il progetto non è solo opportuno ma è anche un’ottima idea, e vi spiego perché. Sconcerta innanzitutto come siano Sinistra e 5Stelle, che hanno fatto del famigerato “No al consumo di suolo!!” una delle loro bandiere, ad opporsi ad un progetto che prevede un’area verde come un campo da golf, per definizione enorme e curatissima, al posto di quello che prima era un sito inquinato di interesse nazionale.

Per quanto riguarda poi i pitellesi che si aspetterebbero secondo l’opposizione “ben altro” dopo gli sciagurati anni ’80 e ’90, rispondo a Melley e Centi dicendo che il ‘ben altro’ i pitellesi lo hanno già scelto. E’ il nuovo corso politico di Spezia, che ha chiuso appunto una fase di stallo che durava da 40 anni e oggi propone loro idee nuove – magari rese anche credibili da persone e cognomi altrettanto nuovi – per cambiare faccia anche al loro territorio. Golf scenografico e vagamente elitario? Certo che sì, e lo dico con convinzione ad un quartiere storicamente di sinistra: per una città distretto degli yacht e baricentrica tra Portofino e Versilia, i servizi elitari sono una coerente proposta di sviluppo e di lavoro per le famiglie.

Ma quello che è più importante è un aspetto tecnico di questi studi di fattibilità che sono da vedere come investimenti, e non come costi. Oggi sono molti i finanziamenti nazionali ed europei che possono portare fondi freschi per opere a Spezia. Questi però si basano su bandi che hanno due caratteristiche vincolanti. Primo, non vengono quasi mai destinati fondi per manutenzioni ordinarie del territorio (bonifiche comprese) ma solo per progetti specifici e completi, quindi per “fare qualcosa di complessivamente nuovo”. Secondo, concedono pochissimo tempo per presentare questi progetti, spesso due-tre settimane, e i progetti devono essere dettagliati. Se vogliamo poter accedere a questi eventuali fondi, bisogna quindi avere già pronti nei cassetti del Comune alcuni studi di fattibilità, concentrandoli in particolare sulle aree più sensibili come Pitelli. Infine, queste progettazioni preliminari a committenza Pubblica, che Melley e Centi definiscono ingenerosamente ‘spreco di denaro’, sono invece linfa vitale per una categoria molto importante nella nostra città, i liberi professionisti. Per fare un esempio, un altro progetto preliminare a committenza Pubblica ‘produttivamente scenografico’ – il getto d’acqua tipo lago di Ginevra – è stato assegnato ad una startup ad alta tecnologia digitale, composta da giovani professionisti della Provincia e con sede a Riccò.

Dire “spendiamo i 14.000€ dello studio per aiutare i commercianti” quando con quella cifra ci compri (forse) una macchina da caffè da bar, suona ahimè solo come una strumentalizzazione politica della crisi commerciale in atto. Utilizzare invece quel denaro pubblico per progetti preliminari che possano generare opere di valore 100 o 1000 volte superiore è avere una visione di quale sia il vero valore da far ricadere su commercio, industria e cittadini. Finita l’emergenza Covid, prima ripartiremo con idee e progetti, e meglio sarà per tutti. Nel nuovo corso di Spezia inaugurato nel 2017, quando si parla di ‘aiutare l’economia’ si ragiona così. Con buona pace di chi forse preferirebbe il “cose te stè a fè…” di una volta, tanto caro ad un vecchio establishment e decisamente meno al resto degli Spezzini.

Ing. Emanuele Corbani
Consigliere Comunale Capogruppo “Spezia Vince con Peracchini Sindaco”