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Pescara-spezia 1-2

Un anno fa lo Spezia era "spiaccicato ultimo" in B

Se qualcuno ha conservato la maglietta strappata dell'islandese Gudjohnsen, ecco quello è un cimelio da museo dello Spezia se mai ci sarà.

Sveinn Gudjohnsen dopo il gol al Pescara

Spiaccicato. Così era lo Spezia alle 15.45 del 19 ottobre 2019. Spiaccicato ultimo in classifica. L’immagine bidimensionale è di Vincenzo Italiano. Usa un termine che probabilmente racconta il suo stato d’animo di quei minuti in cui è cambiato tutto. Sull’1-0 per il Pescara, con la quarta sconfitta consecutiva che si stava materializzando all’orizzonte. Sarebbe stata la sesta in otto partite, e lì la panchina non gliela salvava neanche San Nicola patrono di Ribera. Guido Angelozzi aveva eretto il Mose contro la marea dopo il 2-4 in casa contro il Trapani, aveva offerto il suo corpo come scudo di fronte all’ira dei tifosi ai cancelli di Via dei Pioppi. Ma con lo Spezia per la prima volta nell’era Volpi in fondo alla lista, sarebbe rimasta solo la ragione di stato da ascoltare.
Un’ora dopo era iniziata la serie A. “Quando un ragazzo si impegna, si allena, va forte, è un dispiacere per un allenatore non farlo giocare. In questo periodo Gudjohnsen l’ho visto bene, ci stava la sua presenza in campo”. Se qualcuno ha conservato la maglietta strappata dell’islandese, ecco quello è un cimelio da museo dello Spezia se mai ci sarà. Quando il colletto si libera della presa del difensore, arrivano 16 risultati utili in 17 partite. Alla venticinquesima lo Spezia è terzo e sarà terzo anche a fine campionato. Italiano aveva azzeccato i cambi, proprio come contro la Fiorentina.

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