La Spezia - L'idea attraversa i corridoi del Ferdeghini-Intels già da qualche tempo. Chissà che il cambio di proprietà e il conseguente rinnovamento, anche di immagine, non funzioni da stimolo definitivo. Cambiare il logo dello Spezia Calcio. O meglio, rispolverare definitivamente quello "italianizzato" degli anni Trenta. Il club nato come Spezia Foot Ball Club non piaceva al regime fascista che nel 1935 impose l'uso della lingua italiana e nacque l'Associazione Spezia Calcio. Le tre lettere "SFC" intersecate divennero "ASC" inscritte in un cerchio.
Negli anni Cinquanta il ritorno alla denominazione inglese, poi di nuovo Associazione Calcio Spezia negli anni Ottanta per arrivare, attraverso due fallimenti, alla ragione sociale attuale: Spezia Calcio. "ASC" non è mai stato in verità abbandonato nonostante tutto. Inserito in uno scudetto e addirittura artigliato da un'aquila stilizzata (con un becco ricurvo che non piaceva proprio a tutti...) negli ultimi decenni del millennio. Infine, durante il periodo "interista", quello con Massimo Moratti all'interno della compagine societario, bordato d'oro con chiaro tributo grafico ai milanesi. Oggi l'affinità meno evidente visto il cambio di livrea dei nerazzurri.
La stessa cosa si medita alla Spezia. La comparsa sulla casacca da gioco del vecchio, semplice ed elegante cerchio con le iniziali nere su sfondo bianco è una specie di avvisaglia. Stessa scelta per la divisione esportiva del club che partecipa al campionato di FIFA 21 della eSerie A TIM. Tra le due versioni, storica e contemporanea, forse si potrebbe trovare una sintesi che non ceda alla scarnità di una e rinnovo comunque l'altra. Lavoro eventualmente da portare avanti con il nuovo sponsor tecnico. A proposito, l'accordo con Acerbis è in scadenza a fine stagione.