La Spezia - Provedel 8 - Rischia di impantanarsi subito nell'area piccola. Poi un po' con le mani, un po' con il mento, un po' con il petto e tiene in piedi il castello.
Vignali 6,5 - Dal suo lato imperversa Insigne. Fermarlo è utopia, costringerlo sempre alla giocata meno facile si può e in questo lavora con continuità.
Ismajli 6 - Nel primo quarto d'ora sporca almeno tre tiri di Insigne in area, poi lotta come un leone finché Mariani non lo sbatte fuori forse con troppa leggerezza.
Terzi 6,5 - Anticipato da Petagna, non è l'unica sbavatura della sua partita ma cosa si può dire di un capitano che chiude con i crampi?
Marchizza 6,5 - Fondamentale nel togliere il pallone a Lozano in area, inesauribile sulla fascia finché ce la fa (dal 45'st Ramos SV – Da partente sicuro e puntello sicuro in una settimana)
Deiola 5 – Lavora male i pochi palloni che può gestire, potrebbe essere più pronto nel rinculare e dare una mano dietro (dal 1'st Pobega 7 - Italiano grida coraggio e lui entra in area e si va a prendere il rigore, poi ci rientra e la spinge in porta)
Agoume 6 – Come gli capita spesso, finisce in crescendo e distinguendosi anche come centrale di difesa.
Maggiore 6 – E' lui lo specchio della situazione: inizio contratto e poi esce in personalità e alla lotta unisce anche le scelte (dal 45'st Saponara SV - La palla rimane orfana in area e la spazza lui)
Agudelo 5,5 – Un generatore di energia, che ancora troppo raramente riesce ad incanalare in un'idea (dal 1'st Gyasi 7 - Fa una cosa fantastica in occasione del raddoppio e porta anche copertura)
Nzola 7,5 – Palloni pochissimi, ma li mette a frutto tutti. Freddo sul rigore, fantastico nel propiziare il raddoppio.
Farias 5 – Da lui ci si aspetta di più, che si faccia dare il pallone e che sia quello che ci mette quel qualcosa di speciale (dal 34'st Erlic SV - C'è Llorente da tenere oltre che Petagna: pesi massimi)
All. Vincenzo Italiano 7 - Nel primo quarto d'ora è una buona stella a vegliare sulla porta aquilotta, perché le fasce sono subito del Napoli. Senza un po' di cattiva mira degli attaccanti di casa e qualche salvataggio prodigioso, poteva essere già finita alla mezz'ora. La partita si innesta su un livello di rischio comunque alto per lo Spezia, che cade però quando si fa ingolosire da una palla recuperata alta su cui si fiondano in avanti in cinque. Tiro debole e Ospina può comodamente lanciare la superiorità numerica dalla rimessa dal fondo.
Poi i cambi danno una scossa e non a caso il rigore parte dai piedi di Gyasi e viene conquistato da Pobega. In dieci si apprezza ancora di più l'ordine in campo, ma è rischiosissimo il modo in cui lo Spezia rimane in campo. Non crede nel difendere il pareggio e questa volta la vince. Serviva una giornata così, dopo aver preso tanti complimenti e pochissimi punti. Anzi, questo Spezia è ancora in credito.