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Spezia calcio

Picco, possibile pioggia di soldi in arrivo

Presentato a Roma un progetto per la copertura della curva per attingere ai fondi del Piano Periferie. Stesso percorso per il Montagna. Per lo stadio potrebbero arrivare risorse anche dal Pacchetto Sport varato dal ministro Lotti.

Stadio Picco illuminato

Nel 2019 compirà un secolo tonto tondo e chissà se entro quella scadenza, troverà un nuovo volto, l’ennesimo della sua magica e tribolata storia. Lo stadio “Alberto Picco” non è la Sagrada Familia, la grande basilica di Barcellona disegnata da Antoni Gaudí alla fine dell’800, che ha costruito il suo mito proprio sull’essere opera mai conclusa, ancora oggi e chissà per quante altre decine di anni: in comune, due “templi” così diversi, hanno soltanto questa definitiva provvisorietà. Il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini non ha mai fatto mistero di voler regalare alla città la copertura della curva Ferrovia, inaugurata ormai nel lontano 1993 ma mai dotata di un tetto che preservi gli spettatori, cancelli gli ombrelli e relativi ‘vaffa’ ma anche gli alibi da maltempo. A CittadellaSpezia l’architetto Gino Zavanella ha ricordato ieri quel sopralluogo del 2015 oltre il quale non si è più andati, vuoi perché la serie A finora non è mai arrivata, vuoi perché l’area dove sorge lo stadio è e rimane un passaggio fondamentale per il collegamento della città col Ponente e le Cinque Terre.

Picco e Montagna, presentati due progetti al Piano Periferie. Andando con ordine, il cambio della giunta e i propositi di Peracchini hanno riportato il tema stadio alla ribalta delle cronache. Il Comune ha predisposto un progetto che l’assessore ai Lavori pubblici Luca Piaggi a ottobre ha mostrato al presidente Chisoli e alla dirigenza nel quale si ipotizza l’agognata copertura del settore più caldo. Il problema sono i costi, direttamente proporzionali ai materiali che si vorranno utilizzare: per questo l’assessore allo Sport Lorenzo Brogi si è messo subito al lavoro, presentando prima di Natale due diversi progetti, per il “Picco” e per il “Montagna”, all’interno del Piano Periferie che ha messo a disposizione dei progetti 2,1 miliardi di euro capaci così di sbloccare complessivamente circa 3,8 miliardi di euro grazie ai diversi co-finanziamenti. Dal Comune attendono una risposta entri i primi due mesi dell’anno e nella progettualità dell’intervento viene inserita anche la sostituzione dei seggiolini (che diventeranno obbligatori pure in curva) e una rinfrescata generale ai servizi; per il “Montagna” i fondi sono stati richiesti per il recupero della seconda malandata pista di atletica e la predisposizione di un campo polivalente, una palestra per il pattinaggio, il rifacimento dei campi sintetici di calcetto e pallacanestro. In caso di placet da Roma, Palazzo Civico erogherà un 20-30% del complessivo, il resto sarà coperto.

Una pioggia di soldi per l’impiantistica sportiva. Ciò che può cambiare la prospettiva ed accelerare i processi, è la notizia, attualissima, di un altro potenziale bacino da cui pescare soldi. “Il nuovo anno si apre con una buona notizia per i Comuni e per lo sport. Grazie al ‘Pacchetto Sport’ inserito per la prima volta nella Legge di Bilancio, è stato possibile sbloccare 100 milioni di euro che i Comuni più virtuosi possono utilizzare per interventi di impiantistica sportiva, perché siamo convinti che un luogo dove fare attività sportiva in modo sicuro e confortevole rappresenti una grande occasione di socialità e aggregazione”. L’annuncio è freschissimo e arriva per bocca del ministro per lo Sport, Luca Lotti, in riferimento all’assegnazione di spazi finanziari agli enti locali, nell’ambito del Patto di solidarietà nazionale ‘verticale’. Che cosa vuole dire questo? Che per gli anni 2018 e 2019 gli enti locali potranno fare domanda per ottenere finanziamenti per interventi (anche per arredi e attrezzature) su impianti sportivi esistenti, di messa a norma e in sicurezza compreso l’adeguamento antisismico, di abbattimento delle barriere architettoniche, di efficientamento energetico e di ripristino della funzionalità per i quali gli enti dispongono del progetto esecutivo redatto e validato in conformità alla vigente normativa, completo del codice unico di progetto (CUP) e del cronoprogramma aggiornato della spesa e delle opere, che non abbiano pubblicato il bando di gara alla data della richiesta di spazi finanziari; altri interventi relativi a impianti sportivi per i quali gli enti dispongono del progetto esecutivo redatto e validato in conformità alla vigente normativa, completo del CUP e del cronoprogramma aggiornato della spesa e delle opere, che non abbiano pubblicato il bando di gara alla data della richiesta di spazi finanziari; interventi, su impianti sportivi esistenti, di messa a norma e in sicurezza compreso l’adeguamento antisismico, di abbattimento delle barriere architettoniche, di efficientamento energetico e di ripristino della funzionalità per i quali gli enti dispongono del progetto definitivo completo del CUP; altri interventi relativi a impianti sportivi per i quali gli enti dispongono del progetto definitivo completo del CUP.

Abbattere le barriere nelle gare non a rischio. Lo Spezia dal canto suo è alla finestra e non potrebbe essere altrimenti: in qualità di concessionaria, si può occupare autonomamente dei soli lavori di ordinaria amministrazione. I consiglieri Arnaldo Faita e Nicola De Mastri si occupano da tempo del filone impiantistica sportiva e hanno già avuto diversi incontri con l’amministrazione così come con la Marina militare, da sempre “vicina di casa” del “Picco” e per un lunghissimo periodo proprietaria del terreno. Insieme all’argomento copertura della curva, il club vorrebbe gettare le basi per altri piccoli-medi interventi: a partire dalla dotazione del settore distinti di una barriera abbattibile che permetterebbe, in partite senza problemi di ordine pubblico, di ridurre della metà l’impatto del muro di vetro che divide dal campo (da 2,20 a 1,10 metri), migliorando la visibilità anche per le penalizzate prime file. Chiaro però che in presenza di finanziamenti più sostanziosi, lo Spezia potrebbe ragionare in modo più approfondito anche sulla tribuna, il pezzo più vecchio dello stadio. Dal dialogo che ne verrà fuori, si prenderanno le decisioni.

L’esempio del Tombolato. Nel 2014 il Cittadella è stata la prima società che si è avvalsa di B Futura (lo strumento della Lega di B per l’ammodernamento e la realizzazione di stadi e impianti di allenamento), per la progettazione, l’assistenza e la successiva realizzazione della copertura della Tribuna Est dello Stadio “Tombolato”: in quel contesto fu determinante l’impegno del Comune di Cittadella a coprire una parte della spesa e la forte volontà di A.S. Cittadella e della proprietà di realizzare l’opera a vantaggio dei propri tifosi, sostenendo direttamente buona parte dell’investimento nonché anticipando la quota parte a carico del Comune che infatti potrà corrispondere il proprio contributo dilazionato negli anni.

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