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I cambi pagano

Maggiore entra come un veterano, Marilungo un moto perpetuo

Palladino e Granoche in ombra, Bolzoni è una diga. De Col fermato sul più bello.

Guido Marilungo

Di Gennaro 6 – Due tiri centrali sono tutto ciò che vede per un’ora e passa, almeno finché Nizzetto non stampa una bordata all’incrocio. Sicuro in porta, troppo parco nelle uscite. Ma alla fine chiude con zero gol subiti anche questa sera.

De Col 6.5 – Dal suo lato l’Entella non spinge un granché inizialmente, anche perché De Luca tende spesso ad accentrarsi. Quando Aliji prende il posto di Brivio invece lì arriva un cambio di marcia lo obbliga a metterci tutta la sua sicurezza. Messo ko da un colpo alla testa che gli procura una ferita (83’ Masi sv )

Terzi 7 – Grande tempismo e anche qualche contrasto duro quando serve. Svetta nel momento in cui la pressione aumenta, uscendo palla al piede in più occasioni e provando a spingere i suoi al raddoppio. Nel finale va a fare il quinto di destra in difesa.

Giani 6.5 – Con il capitano si divide il compito di saltare su La Mantia, che riesce a ricevere il pallone solo con lancio lungo grazie al buon filtro del centrocampo. Si esibisce anche in un retropassaggio coraggioso per Di Gennaro.

Augello 6 – Parte contratto e Gatto fa di tutto per sfruttare quell’incertezza che sembra coglierlo all’ingresso in campo. Cresce in fiducia man mano che si armonizza il movimento con Mora sul fianco sinistro. Alla fine spazza con calma anche in area.

Mora 7 – Gallo gli parla e gli riparla per tentare di aggiustare la mancina inedita che compone con Augello. D’altra parte da lui passano tutti i palloni o quasi, e quando non passano di loro è lui ad andarseli a prendere. Arriva in ritardo di trenta centimetri per l’impatto in area che poteva dargli il primo gol aquilotto.

Bolzoni 6.5 – Gioca molto vicino alla difesa, da dove prova a spegnere le iniziative di Eramo e compagni. Si esibisce anche in un passaggio al volo di tacco, solo uno dei tanti tocchi preziosi per non far rischiare quasi niente a chi gli gioca alle spalle.

Pessina 5.5 – Sembra abbastanza spaesato nei primi minuti, poi piano piano prova a diventare il solito snodo della transizione tra difesa e attacco. Spesso però si trova a vagare per il campo senza incrociare nei mari più pescosi di palloni. (53’ Maggiore 7 – Quattro minuti per lasciare il segno, ce ne sarebbe voluti di meno se il lancio per Granoche fosse stato più preciso)

Palladino 5.5 – Esce dall’ombra solo a tratti, quando ti aspetteresti piuttosto fosse lui ad andare a suggerire il passaggio ogni volta che lo Spezia ha il pallone tra i piedi. Si fa trovare però pronto nel momento in cui deve servire l’assist del vantaggio (72’ Capelli 6 – Come sempre entra bene quando c’è da mettere in cassaforte il risultato)

Granoche 5.5 – Non gli capitava un’occasione così nitida da tempo, ma incespica malamente sul pallone ritardando il tiro. A quel punto si innervosisce e accenna una reazione quando Ceccarelli gli rifila l’ennesimo tocco al limite. Non gli mancherebbe modo di rifarsi nel secondo tempo, ma oggi i piedi non tramutano in realtà quello che suggerisce la testa.

Marilungo 7 – Generosissimo ad andare a disturbare Eramo, la mente dei tigullini. Sforna il passaggio giusto per Granoche nei primi minuti, in generale più propositivo del suo collega di reparto. Apre troppo il piatto quando invece tocca a lui inquadrare la porta, ma poi si rifà andando a fare il terzino al posto di De Col.

All. Fabio Gallo 6.5 – Un po’ per necessità e un po’ per scelta rinuncia ancora alla catena sinistra Lopez-Pessina, portare il pallone in avanti diventa meno naturale che in altre occasioni anche se la squadra tiene bene il campo “traditore” di Chiavari. Azzecca il cambio con Maggiore e lo spostamento di Palladino sulla fascia: il gol arriva proprio da questi due. La traversa di Nizzetto gli suggerisce il passaggio al 5-3-2. Si morde letteralmente le mani quando il pallone tarda a essere spedito in avanti.

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