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Spezia calcio

Lo stadio, l’amicizia e la fabbrica lo sfondo di "Banda Sant’Antonio"

"Banda Sant'Antonio", di Andrea Rapino

Per la Banda Sant’Antonio il calendario che scandisce il tempo non è quello giuliano né quello gregoriano, ma quello del campionato di calcio. In particolare della quarta serie nazionale nella quale gioca l’Artemide, squadra di una cittadina di provincia dove, tra un week-end di pallone e l’altro, tira a campare questo gruppo di amici di quartiere e d’infanzia che all’inizio degli anni Duemila sono più o meno trentenni.
Sono i protagonisti di “Banda Sant’Antonio”, romanzo di Andrea Rapino, Cespu per gli amici. Nato nel dicembre del 1973 a Lanciano, in Abruzzo, dove risiede e lavora come giornalista per varie testate, quali il quotidiano Il Centro e i siti Lancianosport.it e Lanciano24.it, Rapino si è laureato in storia a Bologna nel 1999 e ha fatto un master in giornalismo a Roma – Tor Vergata nel 2003. Ha pubblicato ricerche sulla storia del calcio lancianese, racconti in diverse raccolte e, nel 2013, il romanzo “Giorni ruggenti” per la casa editrice L’Erudita di Roma.

“Banda San’Antonio”, pur essendo ancora inedito, è il primo romanzo che ha scritto e risale al 2007. Nell’interminabile passaggio dall’adolescenza all’età adulta quasi tutti restano in casa pur di coltivare comodamente i propri vizi, nonostante una famiglia che invece li vorrebbe sistemati o almeno più responsabili. Giuseppe, voce narrante della Banda, fa costantemente i conti con insoddisfazioni generiche, fallimenti sentimentali e varie asperità della vita. Dietro ogni angolo ritrova un’università lasciata a metà e le frustrazioni della fabbrica dove lavora. Nel millennio appena iniziato la crisi appare lontana, ma ci si scontra con le degenerazioni del lavoro interinale e i rapporti tesi con capiturno, colletti bianchi e metalmezzadri, ovvero quegli operai per metà metalmeccanici e per metà ancora agricoltori in un zona industriale tra le più grandi del Centrosud. Questa sorta di nuova lotta di classe, con classi tuttavia non ben definite, si accavalla con i campanilismi storici tra paese e paese, città e campagna, centro e contrade. Ma nella ricerca del proprio lieto fine ci si rende conto che le discriminazioni, che siano razziali o territoriali, hanno sempre le gambe corte.

info https://bookabook.it/prodotto/banda-sanantonio/

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