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Anniversario storico

La serie B ha novant’anni: lo Spezia c’era e ci sarà

Il campionato cadetto a girone unico nasce nel 1929 e gli aquilotti sono l'anello di congiunzione con l'anno da cui tutto è partito. Partita inaugurale al "Picco" contro l'Atalanta, finì 0-0.

Spezia 1929-2019

Guardate l’entrata monumentale dello stadio “Alberto Picco” e sappiate che è proprio lì che la Serie B festeggia, almeno virtualmente, i novant’anni dalla propria fondazione. Lo Spezia Calcio è infatti l’unica società che parteciperà al campionato 2019/20 tra quelle che tennero a battesimo la primissima edizione della cadetteria a girone unico nel 1929/30. In Viale Fieschi si rinnova un patto con la storia del campionato degli italiani, come viene definito oggi, nato allora come competizione interregionale per volontà di Leandro Arpinati sulla falsariga di quello di serie A. Salvo pause per cause belliche e brevi riproposizioni del modello a due gironi, la serie B è ancora quella.
La differenze ovviamente non mancano: le squadre partecipanti erano 18 e non 20, oggi le vittorie valgono tre punti e allora non esistevano playoff e playout. Non si sarebbero anzi neanche potute pronunciare quelle parole, vista la chiara matrice straniera che il regime fascista aveva bandito. Anche se a dire il vero la maglia bianca era la divisa del Foot Ball Club Spezia, ancora con la denominazione originaria inglese fino al 1935, e proprio un suddito di sua maestà, James Broad detto Jimmy, era il tecnico che cominciò sulla panchina degli aquilotti quell’annata. Sostituito poi a metà cammino da Attilio Maggiani, campione d’Italia da giocatore nel 1914 con il Casale.

Il 6 di ottobre del 1929 al fischio d’inizio le partecipanti erano Atalanta, Bari, Biellese, Casale, Fiorentina, Fiumana, La Dominante, Lecce, Legnano, Monfalconese, Novara, Parma, Pistoiese, Prato, Reggiana, Spezia, Venezia e Verona. Proprio queste ultime sono state rispettivamente retrocessa e promossa agli spareggi delle scorse settimana, lasciando allo Spezia il compito di anello di congiunzione con il campionato da cui tutto iniziò. Campionato che vedeva grande predominanza di squadre del Nord Italia e tanti nomi di gloriosi club oggi scomparsi dal professionismo. Il Casale e il Legnano per esempio, promosse in serie A al termine di quell’annata. Non esiste più La Dominante di Genova, così come la Fiumana oggi continua a rieccheggiare nel Rijeka, formazione del campionato croato. La vicina Monfalconese milita in prima divisione e anche la Biellese non ha più vissuto quei fasti nei decenni successivi.
Partita d’esordio per i bianchi fu Spezia-Atalanta: 0-0 il risultato finale. Per gli sprugolini l’undici era composto da Costa III (solo omonimo dell’attaccante Giovanni), Meoni, Farina, Debarbieri, Santillo I, Tacchinardi, Papini, Andrei, Rimoldi, Pantani e Cappelli. Di livello internazionale l’arbitro Francesco Mattea, poi protagonista alla Coppa del Mondo del 1934. Un evento che varrebbe la pena riuscire a celebrare, soprattutto oggi che lo Spezia vive una decennio d’oro come fu proprio quello tra anni Trenta e Quaranta.

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