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Live - 27'st

LO SPEZIA NON HA I GOL E BASTA UN EPISODIO PER PUNIRLO

Italiano sceglie la gioventù di Scuffet, Maggiore e Bastoni per la partita della Dacia Arena. Gli aquilotti creano tanto ma davanti manca chi la butta dentro. E allora perdere diventa tremendamente facile.

Pordenone-Spezia

PORDENONE-SPEZIA 1-0
4’pt Barison

PORDENONE (4-3-1-2)
Di Gregorio; Almici, Barison, Camporese, De Agostini; Gavazzi, Burrai, Pobega; Chiaretti (26’st Zammarini); Monachello, Candellone (20’st Ciurria). A disp. Jurczak, Stefani, Vogliacco, Strizzolo, Semenzato, Pasa, Mazzocco, Zanon.
All. Attilio Tesser

SPEZIA (4-3-3): Scuffet; Vignali, Terzi, Capradossi, Bastoni; Maggiore (31’st Buffonge), Ricci M., Mora; Ricci F., Galabinov (11’st Ragusa), Gyasi. A disp. Krapikas, Desjardins, Ramos, Marchizza, Delano, Gudjohnsen, Salva, Erlic.
All. Vincenzo Italiano

Arbitro: Ivan Robilotta (Sala Consilina)
Assistenti: Vittorio Di Gioia (Modena) e Giuseppe Macaddino (Pesaro)
Quarto ufficiale: Gianluca Aureliano (Bologna)

Angoli: 5-4
Ammoniti: Galabinov, Mora, Terzi

Recuperi: 0’+4′
Spettatori: 3.175 (di cui 1.254 abbonati), incasso complessivo 28.885 euro

Pre partita
L’esordio di Scuffet in quello che è il “suo” stadio. La scelta di Maggiore, uno dei più in forma della squadra e reduce dalla galvanizzante convocazione con l’under 21. La vera sorpresa però è Bastoni terzino sinistro, che Italiano manda nella mischia dopo la prestazione così così di Ramos contro il Crotone. Per il classe 96 di Piana Battolla la prima occasione per mettersi in mostra in campionato nel suo nuovo ruolo difensivo. In questo terzo turno lo Spezia è in campo alla Dacia Arena contro il Pordenone, matricola con una rosa importante di categoria e allenato da un vecchio condottiero come Attilio Tesser. Ciurria, ex della partita, partirà dalla panchina per lasciare spazio a Monachello con Candellone. Anche per i neroverdi un esordio tra i pali, quello di Di Greforio.

PRIMO TEMPO
Venti secondi e lo Spezia ha già una grandissima occasione: Vignali lanciato da Federico Ricci arriva sul fondo, il suo cross è respinto dalla difesa con una palombella che cade sui piedi di Galabinov tutto solo in piena area di rigore ma la sua girata è sballata e finisce in fuori. Lo Spezia prova a partire forte ma riesce a far sbandare il Pordenone solo per due minuti prima che i padroni di casa riprendano in mano la partita. Tanta prudenza in ogni caso in campo da parte della squadra di Tesser, che attende bassa per cercare di lanciare poi il contropiede. La difesa alta dei bianchi però mette in fuorigioco Chiaretti due volte.
C’è l’ottimo lavoro di Galabinov su Burrai in questo primo quarto d’ora. Il centravanti bulgaro segue il regista dei friulani in fase di non possesso, lasciando a Maggiore il compito di portare il pressing sui centrali di difesa. Per adesso questo accorgimento di Italiano funziona bene nel compito di non far ragionare il Pordenone. Scuffet in tutto questo viene chiamato in causa per la prima volta al 21esimo, quando Gavazzi raccoglie una respinta della barriera e indovina un bel tiro angolato a mezza altezza alla sinistra del numero uno, che si distende e mette in angolo.

Meglio lo Spezia, ma ritmi molto bassi
La seconda vera occasione della partita però è ancora dello Spezia. Cambio campo arretrato senza troppo costrutto da parte del Pordenone e De Agostini con la testa prova a servire il proprio portiere finendo per lanciare Federico Ricci che però sceglie di colpire al volo con il destro, sbagliando l’impatto in controtempo e sparando alto. Era davvero una situazione favorevole, se il numero 10 avesse stoppato il pallone poteva trovarsi a tu per tu con Di Gregorio.
Meglio in ogni caso gli ospiti, che poco dopo la mezz’ora confezionano un’azione di sfondamento sulla sinistra grazie a una bella discesa di Bastoni. Suo il pallone di ritorno dentro per Gyasi che però non alza la testa e semplicemente scaglia il pallone in area piccola dove non c’era nessuno. E’ un segnale che trova seguito poco dopo, quando sugli sviluppi di un calcio di punizione Capradossi si trova a poter calciare in corsa dal dischetto del rigore, ma Di Gregorio esce come un fulmine e si lascia scagliare il pallone addosso salvando il risultato.

SECONDO TEMPO
Continua la tradizione di avere un’occasione nei primi secondi per lo Spezia. Questa volta è un ottimo cross di Vignali a chiamare al colpo di testa Gyasi: tempismo buono, non altrettanto la torsione del collo e il pallone finisce alto. Non c’è tempo di rammaricarsi perché il Pordenone prova a scrollarsi e trova un calcio di punizione sulla destra a circa 15 metri dal vertice dell’area di rigore. Palla a campanile sul secondo palo dove Barison sovrasta Maggiore e infila Scuffet. Vantaggio di casa. Brutto colpo per lo Spezia che non meritava di trovarsi sotto. I minuti successivi sembrano quelli contro il Crotone: imprecisione, timore e tanta tanta confusione. E’ un miracolo che il Pordenone non raddoppi subito, perché a causa degli errori propri i bianchi spalancano la via dell’area di rigore ai neroverdi.

Ragusa e Bartolomei dentro.
Italiano capisce che c’è subito da cambiare marcia. La sua scelta cade su Ragusa per un impalpabile Galabinov e su Bartolomei che prende il posto di Mora, che nel frattempo fa cenni alla panchina di avere un problema muscolare. Ragusa va a fare l’ala sinistra mentre Gyasi si sposta centravanti, il resto rimane invariato. Ora però è il pressing dei padroni di casa a funzionare, le idee tra gli aquilotti si sono come rarefatte e sembra esserci tanta paura nel toccare il pallone. Con poco più di venti minuti da giocare, al momento pare spianata la strada per la seconda sconfitta consecutiva.

Che occasione per Maggiore!
Sentimento che si acuisce quando un giro palla, pur lento, porta Bastoni a scodellare un pallone in mezzo all’area dove Maggiore brucia De Agostini e si presenta solo al limite dell’area piccola colpendo di controbalzo e spedendo però il pallone clamorosamente in curva. Davvero poco concreto lo Spezia negli ultimi metri. Quantomeno la testimonianza è della voglia di lottare dei bianchi, che non smettono di spingere. Di certo lo vuole Italiano che richiama Maggiore e sceglie DJ Buffonge come suo ultimo cambio.
L’inglese prova a portare un po’ di frizzantezza alla trequarti, dove lo Spezia si insacca spesso e volentieri non riuscendo a trovare la superiorità numerica. Entra però in una fase in cui si gioca sul filo dei nervi e con poca lucidità per ovvi motivi di stanchezza. Così può capitare di vedere lo Spezia perdere pallone tutto da solo quando l’aveva già portato fino alla trequarti oppure Vignali regalare un calcio d’angolo. E’ finita insomma, sconfitta che fa davvero male perché mette in luce qualcosa che in molti temevano: allo Spezia mancano i gol degli attaccanti.

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