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Spezia calcio

L’altro stadio vicino all’arsenale, al "Penzo" in campionato dopo quarant’anni

L'ultima volta segnò Gerry Cavallo, ma a Venezia mai una vittoria per gli aquilotti.

Stadio "Pierluigi Penzo"

E’ un tabù il “Pierluigi Penzo” per lo Spezia. Una sfida che profuma di calcio degli albori quella al Venezia, di grande tradizione fino al primo Dopoguerra e poi ricomparso brevemente in terza serie a cavallo tra anni Ottanta e anni Novanta. Una sfida che gli aquilotti non hanno mai vinto in Laguna, lì non lontano dall’arsenale marittimo veneziano che un ambizioso (e un po’ folle) progetto ingegneristico del Regno d’Italia voleva nell’Ottocento collegare con una serie di canali navigabili a quello che sorge nella città del Golfo dei Poeti.
Neanche gli immortali di Ottavio Barbieri riuscirono a battere il Venezia, una delle tre squadre arrivate alla finali scudetto del 1944 insieme al Torino. I Vigili del fuoco fecero 1-1 nel triangolare che assegnava la palma di vincitore, reti di Tori e Astorri. Le due squadre si sarebbero incontrate di nuovo nel 1948 e nel 1951 in serie B: vittoria di casa per 3-2 (reti di Bragoni e Costa per i bianchi) e 0-0 nell’anno della retrocessione aquilotta. Poi più nulla fino al 1989.

Ma prima, negli anni Trenta, Venezia e Spezia si erano incrociate sei volte al “Penzo”, che con il suo battesimo del 1913 è uno dei pochissimi stadi italiani più vecchi del “Picco”, inaugurato nel 1919 e mai più abbandonato. In quella mezza dozzina di partite, solo sconfitte per gli aquilotti: 5-0 nel 1930, 2-1 nel 1931 e nel 1932, 2-0 nel 1933 e 1-0 nel 1937. Erano gli anni in cui i veneti cambieranno il nome in Serenissima per un certo periodo.
E’ lungo il salto fino al 5 febbraio del 1989, con Sergio Carpanesi in panchina e una formazione che era già uno scioglilingua: Rollandi, Giorgi, Grasso, Chiappino, Stabile, Pregnolato, Marocchi, Russo, Mariano, Spalletti e Tacchi. Finì 0-0. Quattro invece le reti subite dalla squadra di Mannoni un annetto dopo, maggio 1990, con Spezia salvo non senza patemi. Apre il campionato successivo Venezia-Spezia 2-1, con rete aquilotta di Gerry Cavallo (l’unica) e alla fine altra salvezza senza sogni per i ragazzi di Ferruccio Mazzola. Il Venezia era già di Maurizio Zamparini che avrebbe inaugurato la stagione d’oro degli arancioneroverdi. Ultimo precedente, ma in Coppa Italia, il 2-1 del 2002 con reti di Coti e doppietta di Ginestra.

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