La Spezia - Quaranta minuti di partita, finita con un'espulsione. Ma tanto bastò a Mauro Meluso per decidere che il difensore con la maglia numero 34, Ardian Ismajli, era da portare in serie A. Era il 4 marzo del 2020 e si giocava Hajduk Spalato contro Dinamo Zagabria: "Che è un po' come dire Inter-Juventus in Italia", spiega il difensore cosovaro. Dopo averlo visto parecchie volte con WyScout, l'allora uomo mercato del Lecce si reca di persona in Croazia proprio per osservare da vicino quel centrale di difesa. A fine partita lo aspetta, parla con lui e con gli agenti dell'allora 23enne: "Mi disse che era rimasto colpito e che mi avrebbe portato in Italia appena fosse stato possibile".
Poi arriva il lockdown, il club va anche in difficoltà e Ismajli è uno dei primi a dire sì alla decurtazione del 40% dello stipendio. Anzi, si racconta andò dal presidente a dire: "Se serve, gioco gratis". Ad agosto Meluso lascia il Lecce, a settembre diventa il direttore dell'area tecnica dello Spezia. Ed è di parola: "Mi stavo allenando a Spalato e il mio agente mi dice che sarei andato allo Spezia, in serie A". Via Melara mette 2,6 milioni di euro sul piatto ed è fatta. Il 10% della prossima rivendita sarà dell'Hajduk Spalato. L'altro 10%, quello che spettava ad Ismajli alla firma, lo lascia al suo ex club come forma di rispetto per averlo portato nel calcio europeo. Rinuncia a 260mila euro e va a marcare Lukaku.