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Spezia calcio

In Curva Ferrovia torna la sciarpata sulle note di "Oh bela Spéza"

Sciarpata

Era una canzone pensata per i bambini, è diventato un inno da stadio. “Oh bel Spèza”, la canzone scritta dal poeta dialettale Eugenio Giovando nei primi anni Sessanta per un coro di studenti delle elementari, torna a risuonare in Curva Ferrovia questo pomeriggio. Ripescata dalle memorie di infanzia negli anni Duemila dagli ultras, la canzone è stata adottata dagli ultras che l’hanno proposta nel periodo del ritorno in serie B attorno al 2006, e poi anche successivamente, a inizio partita accompagnata da una sciarpata. Un rito che oggi verrà rinverdito. Per chi avesse bisogno di una rinfrescata, ecco il testo.

Oh bela Spèza (Eugenio Giovando, 1962)

Hanno detto che Roma è l’Eterna,
che Venezia è regina del mar,
che Firenze è più bella di un fiore,
che Milano “l’è un grande Milan…”;
ma stasera vi presenteremo
la nostra graziosa, stupenda città…

O bella Spezia,
splendida perla sul mar,
della Riviera
quadro irreal…
Magico cielo,
tinto di mille color,
e là, sul mar,
l’onda che muor sulla scogliera,
al forestier sa mormorar:
“Ritorna in questa città”.

Portovenere, han detto i poeti,
è una gemma di grande valor;
hanno detto che Lerici, in fiore,
è preziosa, più rara dell’or…
Questo golfo, ch’è tutto un incanto,
è stato dipinto dal “Grande Pittor”…

O bella Spezia,
splendida perla sul mar,
della Riviera
quadro irreal…
Non sei l’Eterna,
non sei regina del mar,
ma in tutti i cuor
tu sai portar la primavera…
Non sei Milan, non sei Paris,
ma noi ti amiamo così.

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