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Rimonta pazzesca

I tifosi in coro: "Bravi Angelozzi e Italiano, che forza ha questo gruppo"

L'anno calcistico iniziato nel modo peggiore si sta rivelando il più interessante dell'era Volpi. Tra sogno e prudenza.

Infografica - Che rimonta!

Alzi la mano chi pensava di essere in zona promozione solo un girone fa. Chi avrebbe scommesso di passare dall’incontrare il Trapani nella lotta salvezza e andare a fargli visita dall’altro capo della classifica. Il momento più difficile della stagione è proprio quello vissuto ai cancelli di Via dei Pioppi dopo il 2-4 subito dai granata a fine settembre. Chissà se Guido Angelozzi, che affrontava la contestazione con le mani alle inferriate e lo sguardo posato a terra, quel giorno stava pensando in cuor suo che tutto si sarebbe rimesso a posto. Così è successo, cambiando qualcosa in campo ma soprattutto con la forza del direttore generale di non precipitare le decisioni. Lo Spezia supererà i 51 punti dell’anno scorso, la profezia del dirigente catanese oggi non sembra più follia.
“Ha scelto di tenere la barra dritta confermando Italiano ed esponendo se stesso ad un possibile futuro esonero – analizza Sandro Fazi, animatore del gruppo Spezia Club Facebook – Credo che nessuna società in quel momento avrebbe confermato Italiano. Angelozzi lo ha fatto ed oggi abbiamo la conferma della sua grande competenza nel calcio. Ad ottobre molti, me compreso, contestavano mister Italiano ritenendolo inesperto per la serie B. Il nervosismo era palese e dalla gradinata fu mal interpretato un gesto di Italiano al suo rientro negli spogliatoi mentre la curva contestava i giocatori”.

Nei tifosi storici c’è un trasporto che non si avvertiva da anni. Ma anche una legittima prudenza. “Credo che la chiave per la rimonta nasce proprio dalla devastante sconfitta contro il Trapani in casa – illustra Paolo Carafa – Dopo la contestazione si sono sicuramente guardati in faccia, e da lì anche Italiano ha apportato quei piccoli correttivi. Piccoli, ma fondamentali. Posizione dei terzini e un vero centravanti hanno fatto la differenza rispetto alle prime giornate. A questo punto penso addirittura che possiamo giocarci il secondo posto. Ovviamente sarà lotta serrata sino all’ultima giornata con Frosinone e Crotone. Delle altre penso che il potenziale lo hanno solo Empoli e Chievo, se sapranno fare anche loro la rimonta”. Il protagonista è il gruppo: “Ciò che ha aiutato gli aquilotti ad uscire dal periodo nero è stata la loro capacità di non arrendersi e di lavorare uniti da grande gruppo determinati a dimostrare il loro valore secondo me – spiega Elena Malaspina -. Se continuiamo a giocare bene possiamo toglierci grosse soddisfazioni. Questa è una squadra che mi diverte e mette in mostra un bel calcio”.

“Anche io come tanti, ero sicuro che avremmo dovuto lottare per non retrocedere – ammette Alfredo Liberi – In questo momento è difficile dire dove possiamo arrivare. Siamo al top della condizione, ma il campionato è ancora molto lungo e la classifica molto corta. Sarebbe importante che Vitale fosse disponibile al più presto in modo da rendere disponibile Marchizza a dare il cambio agli altri centrali. Ad esempio a Capradossi che le sta giocando tutte e prima o poi avrà pur bisogno di rifiatare. Inoltre dobbiamo tener presente che la squadra è molto giovane e diventa irresistibile solo quando riesce a giocare in velocità. Il nostro è un gioco molto dispendioso in termini energetici. Bisogna vedere cosa succederà quando inizieranno i primi caldi. Insomma… è troppo presto per dire ‘siamo arrivati'” .

‘Cambiare senza snaturarsi’ disse Italiano ai tecnici spezzini subito dopo la sconfitta contro il Pisa, con la squadra diciassettesima (). “E’ stato importante recuperare i lungodegenti come Mastinu, Ragusa, Erlic e Matteo Ricci e inserirli con intelligenza – continua Simone Schiaffino – E poi il mister ha avuto grandi intuizioni: ha blindato la difesa con Marchizza sulla fascia e lanciato Capradossi ed Erlic coppia centrale”. In questo modo “molte delle scelte di mercato di Angelozzi, alla lunga, si sono rivelate azzeccatissime – sottolinea Liberi – Penso a Ferrer, Scuffet, Erlic, Marchizza etc. E’ stato bravissimo Italiano, dopo un periodo iniziale di assestamento e dopo aver rivisto alcune sue scelte. E’ riuscito a dare alla squadra un gioco piacevole a vedersi e molto redditizio”. E ancora: “Ha contribuito l’utilizzo di Gyasi nel suo ruolo con l’esordio di Gudjohnsen – aggiunge Fazi -. Non é un caso se con Gyasi punta centrale abbiamo regolarmente perso o non vinto le partite mentre con Gyasi esterno ed una punta centrale di ruolo le abbiamo vinte quasi tutte”. “Con gli innesti di gennaio fatti da Angelozzi abbiamo una rosa completa in ogni reparto, la sorpresa positiva potrebbe essere proprio Nzola”, prevede Giorgio Parigi.

E ora? “Può succedere di tutto, anche perché alle nostre spalle ci sono squadre forti che, se trovano la giusta condizione, possono facilmente inserirsi nella lotta finale”, rimane abbottonato Liberi. “Il destino ora é nelle nostre mani ma ci sono almeno altre 10 formazioni oltre alla nostra che classifica alla mano possono ambire alla promozione diretta. Di play off mi rifiuto di parlare, o si va su diretti o sarà una lotteria come sempre”, dice Fazi. Carafa circoscrive il problema: “A questo punto penso addirittura che possiamo giocarci il secondo posto. Ovviamente sarà lotta serrata sino all’ultima giornata con Frosinone e Crotone”.
“Siamo in ballo e vogliamo ballare, non basterà essere bravi, ci vuole anche quella fortuna che permette le grandi imprese”, consulta gli astri Parigi. “Penso che alla fine la seconda posizione sarà cosa del Frosinone, con minime percentuali per Crotone, Pordenone e noi”, sentenzia con non poca scaramanzia Elio Pirone. La prudenza non è mai troppa. “Dobbiamo ragionare partita dopo partita cercando sempre di interpretare al meglio i match – dice Schiaffino – Siamo virtualmente salvi, cosa inimmaginabile un girone fa, ma per la corsa al secondo posto non escluderei nessuna tra Empoli, Crotone, Frosinone e Chievo. Sono partite e hanno investito per vincere”. Alla fine, scavando, uno che nomina quella parola si trova. E’ Franco Argenti: È presto per escludere altre squadre ma… sento nell’aria un profumo di serie A”.

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