LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
Spezia calcio

Giannetti scalpita: "Quanto mi mancava il campo"

Tornato dopo il lungo infortunio, vuole ritagliarsi spazio. "Ci sono tanti attaccanti, ma la concorrenza è uno stimolo. Livorno seria candidata alla promozione in serie A, ma noi ci siamo".

18.10.2014 SERIE B : SPEZIA - CATANIA 3-0 GIANNETTI TIRO RIBATTUTO

“Voglio proseguire il discorso che l’anno scorso si è interrotto troppo presto”. Un discorso fatto di 5 reti e un assist in dodici partite, neanche tutte giocate per intero. Niccolò Giannetti ha avuto un impatto ottimo con la maglia bianca sin dal suo arrivo nel gennaio scorso. Prima ancora 7 reti con il Siena, e poi quell’infortunio assurdo a fine aprile. “Lesione del tendine estensore dell’alluce del piede sinistro”, una prima operazione a Bologna e poi una seconda per rimodellare la cicatrice ispessita.
“Il campo mi è mancato troppo. Era un’infortunio che doveva durare relativamente poco, e invece poi sono arrivate alcune complicazioni che mi hanno fatto stare fuori più del previsto. Ma oggi mi sento bene fisicamente, anche se devo ancora rientrare appieno”.

Ha cercato il gol subito già contro il Catania, perché sbloccarsi piscologicamente il prima possibile fa parte del recupero. Prove di un attacco inedito con Catellani al suo fianco, che potrebbe diventare una costante nello Spezia del futuro. “Siamo in tanti nel reparto attaccanti, ma è normale in una squadra forte come la nostra. E alla fine servono sempre tutti. La concorrenza poi è uno stimolo a fare meglio sempre. Spero di ritagliarmi il mio spazio”.
Difficile vederlo dal primo minuto a Livorno, partita importante non solo per il campanile. “Fuori casa dobbiamo migliorare se vogliamo arrivare in alto, sono punti che non possiamo lasciare per strada. Speriamo intanto di fare una buona prestazione a Livorno e magari portare a casa punti. Loro sono una seria candidata alla promozione in serie A; andiamo consapevoli della forza dell’avversario ma anche della fiducia che ci ha dato la vittoria contro il Catania”.

Bjelica l’ha visto lavorare prima di tutto a distanza, quando a Moena i suoi compagni già lavoravano in gruppo e lui correva senza poter forzare fino in fondo. “Un allenatore fa delle scelte che ricadono ovviamente su chi in settimana dimostra più attaccamento alla squadra, alla maglia e ai compagni. Questa è una caratteristica che abbiamo tutti”.

Più informazioni