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Spezia calcio

Giani: “Salvezza? Per ora sì, ma sono un sognatore”

Il difensore è salito alla ribalta nell’ultima settimana. “Milioriamo anche nelle sconfitte, peccato per i punti lasciati in trasferta. A Empoli sarà difficile, mettiamoci la rabbia che mostriamo al Picco”.

Nicolas Giani svetta

“Dietro siamo in tanti e tutti bravi. Uno deve sempre allenarsi al massimo e aspettare il proprio momento. Se si sta in panchina bisogna supportare i propri compagni. Ora mi sento davvero bene fisicamente, ma possiamo tutti dare ancora di più”. Tre partite su tre in una settimana per Nicolas Giani, titolare di fine ottobre con ottimo rendimento. Funziona la coppia con Alberto Masi, nonostante fuori casa manchi ancora qualche punto in trasferta.

Il tallone d’Achille dello Spezia in questo inizio di stagione. “Sicuramente questa è stata una costante negativa che vorremmo cancellare. Non fare punti fuori casa ci costringe a essere perfetti al Picco, cosa che comunque vogliamo sempre fare. Dobbiamo riuscire a invertire la rotta anche perché abbiamo perso contro squadre che io credo fossero inferiori a noi. Dobbiamo mettere quella rabbia che in casa riusciamo a proporre sin dall’inizio. Le possibilità tecniche per gestire meglio la palla non ci mancano”.

Tanti cambi in difesa, il reparto più numeroso.
“Questa è stata una settimana particolare perché c’erano tre partite e quindi i cambi erano logici. In allenamento tutti spingiamo e quindi in tanti dobbiamo avere l’opportunità di stare in squadra. I risultati fuori casa condizionano anche un po’ la scelta, perché cerchiamo la soluzione a questo problema. Ma la rosa è davvero competitiva in ogni reparto, chi gioca deve solo pensare a fare bene”.

E’ uno Spezia che deve guardarsi alle spalle o può puntare a fare un altro tipo di campionato?.
“Secondo me per il momento ci mancano due o tre punti che potevamo ottenere fuori casa e che non sono arrivati per colpa nostra o per qualche episodio sfortunato. Quindi potevamo già essere nella parte medio alta della classifica, abbiamo ampi margini di miglioramento e io penso che possiamo guardare davanti a noi pensando di competere per altri obiettivi. Fermo restando che la salvezza è il nostro traguardo primario”.

Lei è passato da un campionato vinto all’incertezza di questa serie B.
“L’anno scorso abbiamo vinto perché ce lo siamo meritato e perché abbiamo avuto anche un po’ di fortuna. Arrivavamo da un gruppo consolidato che lavorava con lo stesso allenatore da tempo. Questo è un anno zero per lo Spezia, che ha cambiato tanto e che necessita di tempo per trovare un assetto definitivo. Ma ho visto dei passi in avanti anche nella sconfitta di Ascoli, almeno per quello che era stato l’approccio. Stiamo migliorando, contro il Cittadella siamo riusciti a difenderci tutti assieme soffrendo da squadra. A parte l’episodio del rigore, un’ingenuità nostra, poi non ricordo grossi interventi da parte di Di Gennaro. Vedo uno Spezia che cresce e sono fiducioso di essere parte di questo progetto e di rimanere qua a lungo”.

I tifosi però non erano contenti a fine partita>:
“Capisco i tifosi che vogliono sempre vincere, noi la viviamo allo stesso modo. Preparare le partite fuori casa e non ottenere un risultato positivo ti lascia l’amaro in bocca. Vorremmo tutti esser più avanti in classifica, è giusto che ci sia anche un certo stimolo da parte loro. Ma una cosa è sicura: anche noi vogliamo fare meglio”.

Difficile spiegare a una piazza abituata a lotta per la A che quest’anno potrebbe esserci da soffrire?
“Sinceramente io sono un sognatore e spero alla fine di lottare per qualcos’altro. Credo che venga apprezzato l’impegno e la volontà che ci mettiamo. Proviamo sempre a giocare palla a terra e non ci riusciamo in ogni frangente, sono sicuro che questo migliorerà con il tempo. Punto sempre al massimo, proprio come i tifosi”.

Ora due sfide a due squadre di vertice.
“Abbiamo fatto più fatica con le squadre in teoria meno forti fino ad oggi. A Empoli sarà molto difficile, hanno perso l’ultima e vorranno sicuramente vincere. Ma aspettiamo questa sfida con entusiasmo”.

Capitolo giovani: ce ne sono tanti e subito molto responsabilizzati.
“A me non è mai capitato di giocare nella squadra della mia città, capisco che da un lato ti dia qualcosa in più e dall’altro ti porti qualche ansia. E’ il primo campionato di B da titolari per molti di loro e quindi bisogna aspettarsi un certo processo di miglioramento costante. Stanno facendo bene e ogni giorno ci mettono qualcosa in più. Sta anche a noi vecchietti aiutarli ad accettare gli errori, farseli scivolare addosso senza farsene affliggere”.

Poi c’è un elemento come Alberto Gilardino che arriva da altri contesti…
“E’ un ragazzo splendido, davvero molto disponibile. Ci vorrà temo per trovare la forma migliore, la serie B sotto l’aspetto atletico è molto probante come sappiamo tutti. Ma ci può davvero dare tanto, è un bell’esempio da seguire”.

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