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Galabinov è il faro del Tino, Ricci elogio alla bellezza, Terzi leader

Esultanza

Zoet 6,5 – Deve stoppare e gestire più di un passaggio al limite, sia della velocità consigliata che dell’area piccola. Un’ennesima azione da centrale di difesa lo elimina dalla contesa (dal 63’ Rafael 7 – Entra e compie una parata stratosferica, poi lancia Galabinov per il gol che chiude la partita. Geniale)

Ferrer 6,5 – Tocca tantissimi palloni in un triangolo con Zoet e Terzi da cui spesso riparte tutta la squadra. Si conferma sempre molto affidabile in copertura e fatto di fibra che non si usura facilmente. Lo punti e non lo salti, lo salti e lui ritorna.

Terzi 7,5 – Ritorno strepitoso in serie A per autorevolezza e leadership. Non ne lascia passare una, un anticipo dopo l’altro annulla Okaka e Lasagna. E poi è un regista aggiunto. Si gioca il primo giallo con saggezza, il secondo sembra molto meno netto ma gli costa un rosso che pesa, perché lo terrà fuori da San Siro.

Chabot 7 – Tempismo perfetto in quel tackle che ferma Lasagna in una delle poche incursioni di tutto il primo tempo. Imponente ma non macchinoso, viene comodissima la sua altezza quando l’Udinese inizia a mettere dentro un cross uno dietro l’altro.

Ramos 7 – Grande personalità anche questa sera, mai in affanno e anzi spesso sfrontato nell’accentrarsi e proporsi in avanti. Un coraggio che serviva tutto. Ma la sua è una grande partita anche nella lettura dei momenti, cosa che gli era mancata in passato.

Deiola 6 – Ragionevolmente meno avvezzo al gioco, pecca però in qualche scelta un po’ troppo individualista. Efficace la presenza in campo per prestanza, esce per una botta (dal 52’ Bartolomei 6 – Per dieci minuti prova a fare quello che suggerisce l’azione del raddoppio, ma l’inferiorità numerica lo mette in modalità diga)

Ricci 7,5 – Un VAR insensibile alla bellezza (ma non discutibile nell’interpretazione) gli nega un gol splendido nei primi secondi. Vederlo strappare per due volte il pallone a De Paul in pressione alta è una ventata di fiducia che soffia sull’Arena alle spalle degli aquilotti.

Maggiore 6 – La sua velocità di pensiero è già da serie A da tempo, oggi lo dimostra in un paio di occasioni. La tenuta fisica invece è lontana dal top e allora sparisce lentamente dal campo con i minuti che passano (dal 67’ Pobega 6 – Serve lavoro sulla fascia e lui si presta a farlo con un’irruenza che dopotutto in quei momenti non guasta)

Verde 6 – La sua zolla di campo la trova subito, il modulo sembra davvero fatto apposta per le sue caratteristiche. La scioltezza nei movimenti arriverà, ma quella capacità di stoppare in corsa può fare davvero comodo in futuro (dal 67’ Farias 6 – Alla fine lo si vede soprattutto in arretramento, ma già il fatto che vi partecipi lo inserisce tra gli affidabili)

Galabinov 8 – Insostituibile. Questo è oggi il bulgaro, che nel giorno in cui la sua nazionale lo ignora dalle convocazioni segna la prima doppietta in serie A. Prestazione mostruosa contro due corazzieri come De Maio e Samir, che non gli usano alcun riguardo quando si tratta di utilizzare gomiti e tacchetti. Lui prende, restituisce e per due volte attende l’abbraccio dei compagni nella sua posa statuaria. Tre gol in due partite…

Gyasi 7 – Bisognava arrivare in serie A per scoprire che sa crossare anche di sinistro. Partita generosa impreziosita dal doppiopasso e servizio che sblocca il match. Aveva dato tutto contro il Sassuolo, ha dato tutto anche oggi (dal 67’ Erlic – Mezz’ora scarsa, ma decine di palloni da togliere dall’area)

All. Vincenzo Italiano 7 – E’ l’esordio. L’esordio di quel palleggio che ha fatto dello Spezia un dominatore del campo per buona parte della scorsa serie B. Scatta anche grazie alla presenza in campo di Terzi e di Ferrer, che anche una stagione fa toccava centinaia di palloni. Meno palle precise per Galabinov rispetto a domenica scorsa, ma più gioco palla a terra. Che poi è la cifra del suo gioco. Certo, non può durare novanta minuti a questo punto della preparazione. Sì, perché lo Spezia è ancora di fatto in fase di preparazione.
In dieci agisce velocemente, si gioca tre cambi che si riveleranno la mossa giusta. Non tre difensori, ma un attaccante in meno. Questo basta a vincere il primo scontro salvezza di un campionato che solo grazie allo spirito di sacrificio e adattamento visto questa sera potrà chiudersi con il sorriso.

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