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Due promozioni in meno di un anno, Carispezia giovane regina del basket

Lo spezzino Marco Corsolini è uno dei migliori allenatori italiani in circolazione: "Alla sesta partita abbiamo capito che potevamo fare grandi cose. Nella seconda parte di campionato è arrivato il calo. Gara 2 con Crema la più difficile".

Carispezia La Spezia Marco Corsolini

Giovani, forti, sorprendenti. Sono così le ragazze della Carispezia Termo che con la vittoria di ieri hanno riportato, dopo otto anni, il basket spezzino nella massima serie. E la stagione 2015/2016 non solo entrerà negli annali per l’esordio folgorante ma anche la promozione in meno di 365 giorni, già perchè l’ultima partita per il passaggio in A2 venne giocata in Via Parma il 24 maggio 2015.
Che anno è stato, il momento migliore e quello peggiore CDS lo ha chiesto a Marco Corsolini autore assieme alla società, Gian Marco Pagani e Andrea Armani di un’impresa storica. Il momento di fare il bilancio di una stagione positiva, che si è chiusa con qualche patema nelle ultime partite, coincide con il lavoro da fare per la prossima perchè a conti fatti Carispezia Termo è l’ultima squadra ad iscriversi al campionato in A1.

Un anno sorprendente. “Il bilancio è positivo – ha raccontato Corsolini – ma non era nei programmi iniziali. Quest’anno abbiamo messo su una squadra fatta molto bene assieme a Gian Marco Pagani con l’idea di mettere quattro giocatrici esperte di grande valore con delle ragazze alla prima esperienza in A2. L’idea era quella di arrivare ai play off e sviluppare questi talenti e far fare loro questa prima esperienza. Poi ci siamo accorti che vincevamo sempre e vincendo 22 partite di fila. E ci siamo detti che forse era il momento di cambiare i piani”.

Il cambio di rotta, il momento migliore. L’esordio delle spezzine in A2 è stato folgorante. Ma è stata dalla partita contro Ariano Irpino che coach Corsolini e la società hanno capito che le ragazze avevano un potenziale enorme.
“Arrivavamo a quella partita dopo cinque vittorie consecutive – ha detto – e non capivamo ancora se avevamo ottenuto quei risultati sulle ali dell’entusiasmo, oppure perchè eravamo veramente forti. In quella partita abbiamo detto ‘qua ci stiamo’ “.

Il momento di calo, il più difficile dell’anno. “Il calo è arrivato nella seconda parte della stagione e ha colpito le ragazze nel fisico- ha detto coach Corsolini – ed è subentrato nella final four di Coppa Italia. Sia nella semifinale con Crema che nella finale con Broni siamo arrivati in condizioni non ottimali. E’ stato il momento più difficile dell’anno, insieme anche ai play off perchè arrivi primo con venticinque vittorie però la prima che non può salire è come ripartire da zero. I play off sono stati sofferti però contro Ariano Irpino e Matteiplast Bologna abbiamo vinto 2-0 quindi non siamo mai arrivati a giocarci la stagione, eravamo sempre avanti”.

Play off ad alta tensione. Dal fattaccio di gara 1 alle difficoltà di gara 2. Le ultime tre gare di Carispezia contro Crema sono state toste e la prima, giocata a Montepertico il 15 maggio, è andata in mano alle lombarde mescolando un po’ le carte in casa Spezia.
“E’ stata una settimana tremenda – prosegue il coach -. La partita più difficile di tutte è stata gara 2 a Crema, con il loro pubblico pronto a festeggiare la A1. Hanno avuto la palla della promozione, siamo arrivati ai supplementari, abbiamo giocato senza Reke che si era fatta male e con problemi di falli di altre giocatrici importanti è stata senza dubbio la partita più dura di tutta la stagione in assoluto”.

Il futuro e come infilarsi in una nuova avventura. Ora per Carispezia è arrivato il momento di mettere in ordine le idee e capire come affrontare la nuova stagione. Si potrebbe dire che è già finito il momento dei festeggiamenti perchè il nuovo campionato non sarà una passeggiata.
“Ora dobbiamo capire cosa fare – ha detto Corsolini – , le altre squadre si stanno già strutturando. Broni ha finito tre giorni prima di noi, mentre le altre sono ferme da 10 giorni. Dovremo capire come infilarsi in questa nuova avventura. Gian Marco Pagani, insieme a me, penserà alla nuova stagione. Il merito di aver fatto una bella squadra facile da allenare va a lui. Ora piano piano, in realtà da oggi, ricominceremo a lavorare. Siamo gli ultimi arrivati in A1”.
“Non saremmo qui oggi – ha concluso il coach – senza i sacrifici che hanno fatto per noi Andrea Armani e Gian Marco Pagani. Io devo tutto ad Augusto Agnesetti senza il quale probabilmente non avrei mai cominciato ad allenare”.

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