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Spezia calcio

Dietro si corre e gli scontri diretti sono a sfavore

Inizio di campionato con più ombre che luci: perse tre su quattro sfide con le ultime, anche con passivi pesanti da recuperare al ritorno per la classifica avulsa. Ora arrivano le grandi e serve un'impresa per rimettersi in carreggiata.

Raffaele Di Gennaro

Non è l’alto che grava, è il basso che spinge. Un quarto del campionato è andato e una cosa si può dire fino a questo punto: lo Spezia ha scelto l’annata sbagliata per dedicarsi alla corsa salvezza. In questo campionato 2017/18 di serie B non ci sono sparring partner, non ci sono formazioni già serenamente lanciate verso la retrocessione. Tra la corsa per entrare ai play-off e quella per evitare i play-out non c’è soluzione di continuità fino a questo punto. Una tendenza che non è imposta dal passo lento delle squadre in vetta quanto da quello buono di quelle che rincorrono.
E così, dopo la dodicesima giornata (peraltro da completare) tra primo e ultimo posto si è passati dai 24 punti di distacco di un anno fa (Verona 27 e Latina 3), agli 11 di oggi con la Pro Vercelli ultima che deve ancora scendere in campo. Altri segnali erano le squadre che non avevano ancora raggiunto la doppia cifra in fatto di gol segnati (sei, tutte in conda) e quelle con problemi societari più o meno conclamati. Oggi di questo non si vede traccia. Morale della favola: alla fine servirono comunque 49 punti finali a Ternana, Ascoli e proprio Pro Vercelli per distanziare il Trapani e garantirsi la salvezza diretta.

Quest’anno tuttavia non sembrano esserci tre squadre in predicato di occupare gli ultimi tre posti con un distacco tale da non garantirsi neanche gli spareggi. Andando indietro, anche nel campionato 2015/16 c’era già un ritmo per l’inferno quantomeno abbozzato. Dopo la prima dozzina di partite Como e Lanciano erano già visibilmente in difficoltà (sarebbero retrocesse entrambe) e alla fine bastarono 46 punti per rimanere in serie B un altro anno. Più difficile da stabilire un parallelo con l’annata precedente, visto l’ultimo posto artificiale del Catania travolto dalle inchieste giudiziarie, mentre nel 2014/15 ci vollero 47 punti al Varese per evitare i play-out.
Lo Spezia oggi ha 14 punti ma un’inerzia non positiva. Ha già incontrato quattro delle ultime sei, ovvero quelle che lo inseguono, perdendo per ben tre volte. Oltretutto in due casi con passivi pesanti (4-2 a Terni e 3-1 a Ascoli) che saranno da ribaltare al ritorno per garantirsi un vantaggio negli scontri diretti e quindi nella classifica avulsa, che in un campionato così livellato potrebbe diventare fondamentale. Ora arrivano gli scontri con le grandi e gli aquilotti dovranno ribaltare i pronostici per non venire risucchiati verso il fondo.

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