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Intanto a gran canaria

Chichi e la Liga: "Messi e Ronaldo, due marziani"

Contende la salvezza al Levante di Postigo e ricorda lo Spezia. "In contatto con i tifosi via social. Sto facendo una grande esperienza. Parlo italiano con Aquilani nello spogliatoio. La nazionale? Un sogno, dovrò dare sempre il massimo".

Leandro Chichizola

Dodici reti subite nell’arco di tre giornate lo avevano relegato in panchina lo scorso autunno. Le avversarie d’altra parte si chiamavano Barcellona, Celta Vigo e Villareal; i loro attaccanti Aspas, Bakambu e Messi. Ci ha messo tre mesi poi Leandro Chichizola per riconquistare il posto tra i pali della porta del Las Palmas, che ora vuole guidare alla salvezza. Una salvezza che passa dalla corsa serrata con il Levante di due altri ex Spezia come Sergio Postigo e Antonio Luna, che ospiteranno Chichi il prossimo 8 aprile per una sfida che si preannuncia fondamentale per entrambe le formazioni.
Dei tre è certamente l’argentino quello destinato a rimanere per sempre nella storia aquilotta con le sue oltre 140 presenze in tre anni. Anche lui non ha mai dimenticato d’altra parte il club che gli ha aperto le porte del calcio europeo. “I tifosi dello Spezia mi scrivono spesso sui social, mi fa piacere aver lasciato un bel ricordo dove ho giocato”, ha ricordato oggi ai microfoni di Radio Sportiva.

“Al Las Palmas appena arrivato mi sono trovato benissimo. Volevo misurarmi con una massima serie, che fosse Spagna o Italia. Oggi sto facendo una grande esperienza qui. Stiamo crescendo ogni giornata e penso che potremo salvarci”. Due partite contro Messi e tre gol subiti, anche se nell’ultimo caso per gli isolani è arrivato un preziosissimo 1-1. “Lui e Ronaldo? Sono marziani: ti puoi aspettare di tutto, quando li vedi arrivare sembra che calcino in porta in ogni momento. Sono esperienze bellissime e fa crescere molto giocare contro questo tipo di giocatori”.
Il salto dalla serie B, che di certo gli stava stretta, è notevole. “In Liga ogni squadra ha il suo crac: due giorni fa abbiamo giocato con il Celta Vigo e ogni volta che mi sono trovato Aspas davanti ho pensato che fosse un giocatore incredibile”. Ha incrociato un altro ex aquilotto come Gabriel Appelt Pires da poco, ha un compagno italiano come Alberto Aquilani. “Con lui parlo italiano per esercitarmi e non dimenticare la lingua. Ogni tanto chiacchiero anche con amici di Spezia”, racconta. Il sogno di indossare la maglia della nazionale argentina non è tramontato, anzi. A quasi 28 anni – li compirà tra meno di due settimane – ha ancora tanti anni di carriera davanti. “Mi piacerebbe tanto, ma sono consapevole che devo fare bene qui in Liga per ricevere quella chiamata. E’ un sogno che si avvererà solo dando sempre il massimo”.

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