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Spezia calcio

Ceravolo si sfoga: "Vicinanza al Parma e a Calaiò: tutto si risolverà"

L'attaccante su Instagram: "L'opinione pubblica mi ha puntato il dito contro".

Walter Lopez e Marcello Gazzola

“Sono rimasto in silenzio a lungo ma mi sembra il momento di dire qualcosa. Nelle ultime due settimane ho visto il mio nome accostato ad accuse che hanno infangato me, la società di cui faccio parte e tutti i miei compagni”. Fabio Ceravolo, attaccante del Parma sentito dalla giustizia sportiva in merito al caso dei whatsapp mandati prima di Spezia-Parma, si sfoga tramite Instragram per raccontare come ha vissuto questi giorni di incertezza prima che la Procura federale stralciasse la sua posizione deferendo però il Parma e il suo compagno Calaiò.

“È stata dura non poter spiegare pubblicamente di essere completamente estraneo a quelle accuse, come poi attestato da chi di dovere. È stata dura soprattutto per me stesso, per la mia famiglia, per chi mi vuole bene e per tutti i tifosi del Parma che erano costretti a leggere titoloni sui giornali senza alcun rispetto per la mia persona o per l’indagine che era in corso. Ho ricevuto insulti di ogni tipo da parte di tifosi di altre squadre, ho dovuto sopportare cattiverie gratuite, mi sono addirittura visto deferito dai media senza condizionali per alcune ore, quando in realtà non era vero”.

“L’opinione pubblica mi ha puntato il dito contro mente ero perfettamente consapevole che nè io (com’è stato accertato) nè la mia società o il mio compagno Emanuele Calaiò (e sono sicuro che verrà accertato da chi di dovere) avessimo fatto assolutamente nulla per meritarlo. Sono sempre stato convinto che si debba essere perfettamente a conoscenza dei fatti prima di sbattere sotto ai riflettori qualcuno con accuse come quelle. Anche per questo motivo, benché forse sia solo una mera illusione, mi auguro di ricevere delle scuse. Ma quello che mi preme di più è esprimere tutta la mia vicinanza al Parma Calcio e al mio compagno Emanuele Calaiò: sono sicuro che tutto si risolverà, e verrà dimostrato che questa società e questa tifoseria non possono perdere la Serie A per un pippein o un, scusate il termine, cazzein”.