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Spezia calcio

CONGEDO CON GIOIA. E UNA CLASSIFICA CORTISSIMA

La terza vittoria consecutiva al Picco porta le firme di Ragusa e Gyasi, al primo sigillo della stagione. Jallow prova a rovinare la festa ma riesce a fermare a 407' l'imbattibilità di Scuffet: il portierone in pieno recupero toglie a Lombardi il 2-2

Vincenzo Italiano ed Emmanuel Gyasi

SPEZIA-SALERNITANA 2-1
Marcatore: 4’pt Ragusa, 38’st Gyasi, 39’st Jallow

SPEZIA (4-3-3)
Scuffet; Ferrer, Terzi, Capradossi, Marchizza; Mastinu (25’st Ricci M.), Bartolomei, Maggiore; Gyasi, Ragusa (30’st Gudjohnsen), Ricci F. (42’st Vignali). All. Italiano. A disp. Krapikas, Barone, Ramos, Acampora, Mora, Delano, Reinhart, Benedetti, Buffonge. All. Vincenzo Italiano

SALERNITANA (3-5-2)
Micai; Karo, Billong, Jaroszynski; Lombardi, Akpa Akpro (13’st Di Tacchio), Dziczek, Cicerelli (20’st Jallow), Kiyine; Djuric, Gondo (26’st Maistro). A disp. Vannucchi, Lopez Gasco, Odjer, Firenze, Kalombo, Heurtaux, Novella. All. Ventura

Arbitro: Luca Massimi di Termoli
Assistenti: Fabio Schirru (Nichelino) – Riccardo Annaloro (Collegno).
IV uomo: Valerio Marini (Roma 1)
Ammoniti: Kiyine, Italiano, Billong, Terzi, Mastinu, Maggiore, Di Tacchio, Dziczek
Recupero: 0′(pt), 5′(st)
Spettatori: 5300 circa (3751 abbonati + 1670 paganti di cui 212 nel settore ospiti)
Incasso: 15.400

PRE-PARTITA
14.20 – Ultima sfida del 2019 per lo Spezia che affronta la Salernitana di fronte al proprio pubblico per quella che è verosimilmente la prima di tre partite consecutive nello stadio amico, se vogliamo considerare il recupero di gennaio (con data ancora comunque da stabilirsi) e la prima di ritorno contro il Cittadella. Sarà l’arbitro Luca Massimi della sezione AIA di Termoli a dirigere il match: finora otto direzioni arbitrali in stagione delle quali 7 in Serie B e 1 in Coppa Italia. Ha estratto per il momento 45 cartellini gialli, tre rossi per doppio giallo, e ha concesso quattro calci di rigore.

14.35 – Si arriva a questo match con una distanza di cinque punti fra aquilotti e campani: 21 punti contro i 26 dei ragazzi di Ventura. Fra le maglie bianche sei undicesimi completamente nuovi rispetto all’undici di partenza di Chiavari: torna capitan Terzi a guidare la difesa, Maggiore e Mastinu in mediana al fianco di Bartolomei, Ragusa e Gyasi nel tridente d’attacco che prevede pure Federico Ricci con Gudj in panchina: sarà l’ex veronese ad agire al centro. Ventura risponde con il suo 3-5-2 di fabbrica con Djuric e Gondo estremi d’attacco.

PRIMO TEMPO
Chiudere bene la prima metà di un’annata iniziata malissimo e corretta in corsa senza stravolgimenti in panchina ed in coerenza con le scelte estive. Congedarsi nel migliore dei modi dal proprio stadio che nel 2019 faceva cent’anni e merita un simbolico sorriso di fine anno. Per fare un salto verso un’altra classifica servono quei punti fra le mura di casa che sono mancati a lungo nella fase autunnale del girone ascendente: poi le cose sono lentamente cambiate e i risultati positivi sono giunti anche in Viale Fieschi. Al cospetto di una Salernitana che sta davanti ma non è nemmeno così lontana, Italiano sceglie di affidarsi al turn-over: vuole gambe svelte e mente fresca dopo la complicata serata di Chiavari dove le occasioni da gol non sono pressochè esistite. Ma il pomeriggio parte meglio di quanto ci si aspetti: bastano infatti soltanto quattro giri d’orologio ad Antonino Ragusa per sbloccare lo 0-0 iniziale: che lo Spezia fosse partito meglio di tante altre volte lo si era capito dalle prime folate convinte e il gol ne è immediata conseguenza. Arriva ispirato da un bel cross mancino di Mastinu che trova Maggiore pronto alla torre, un taglia-fuori perfetto che mette l’ex veronese davanti a Micai con girata al volo e conclusione di destro imparabile. Sesto sigillo in campionato senza esultanza perché per quanto siano passati dieci anni da quando vestì la maglia granata è pur vero che quell’anno fu decisivo per indirizzare la carriera dell’attaccante di Messina.

Che inizio! Un super Micai toglie dal sacco la zuccata a colpo sicuro di Gyasi.>
Per la prima volta in stagione lo Spezia segna nel primo quarto d’ora e già questa è una notizia. Aquile che approfittano della “labirintite collettiva” della Salernitana, trafitta a freddo e messa sotto sul piano del ritmo. Bianchi che potrebbero addirittura radoppiare all’altezza del 16′ quando Federico Ricci dall’out destro, quello di competenza, scodella una palla pressochè perfetta per la testa di Gyasi che a due passi dalla linea dell’area piccola, incorna in solitudine trovando però Micai sulla traiettoria: il tuffo del portiere avversario è un autentico pezzo di bravura e toglie ancora una volta all’italo-ghanese la gioia del primo gol in stagione. A 30 centimetri dal legno finirà invece il siluro di Maggiore che dopo nemmeno un minuto dall’occasione di Gyasi, spara la sua cartuccia dai venticinque metri. Preoccupato per un paio di incursioni sulla mancina, Italiano catechizza Marchizza al quale chiede di non schiacciarsi mentre dai suoi Ventura pretenderebbe più grinta perchè le qualità dell’undici sono indiscutibili. Due-tre cambi campo da applausi, con il suo piede-drone che alza il già interessante tasso tecnico del match: quando Mastinu alza la testa può succedere di tutto e gli applausi che gli dedica Federico Ricci trovano conforto anche dagli spalti: con la palla ai piedi il sardo è uno spettacolo.

I granata si svegliano alla mezz’ora: Gondo e Cicerelli vicinissimi all’1-1.
A guardare la prima mezz’ora lo Spezia sembra non avere grandi problemi di gestione, ma il monologo è prossimo alla conclusione anche e soprattutto per merito degli ospiti che al 28′ abbandonano la fase rem su una giocata che manda il “Picco” su tutte le furie: sono provvidenziali i piedi di un tempista Scuffet per togliere dal sacco il diagonale violento di Gondo che avviene dopo un fallo evidente della punta ivoriana su Capradossi, strattonato in un paio di occasioni, senza che Massimi faccia alcunchè. Una situazione che serve a scuotere Djuric e compagni, più convinti ad offrire il loro gioco e soprattutto più pericolosi dalle parti di Scuffet: al 33′ il portiere friulano non avrebbe potuto fare niente sulla girata improvvisa di Cicerelli, il cui destro ha la forza giusta per insaccarsi ed è solo una questione di mira se la Salernitana non trova l’1-1. E neppure tre minuti più tardi sulla punizione a giro dello stesso Cicerelli che fa la barba al palo, con l’estremo aquilotto bloccato sulla linea di porta: per i duecento tifosi ospiti sistemati in Piscina la visuale migliore per un gol che sembra fatto e che esce di un nulla. Baricentro una quindicina di metri più avanti e pressing più alto, è un’altra Salernitana e lo Spezia ci capisce poco. Due-tre appoggi completamente sbagliati che armano il contropiede ospite e fanno capire quanto sia cambiata la musica. Ma all’intervallo si va sull’1-0.

SECONDO TEMPO
I dettami di Giampiero Ventura per dare corpo alla rimonta dei suoi dopo un corroborante finale di primo tempo, non cadono più nel vuoto come prima: adesso la Salernitana ha la consapevolezza di potercela fare e non è un caso che dalla parte opposta l’accolarato Vincenzo Italiano è tutto uno sbracciare: pretende ritmo e coralità quando la sua squadra offende e un’attenzione maniacale agli inserimenti, pezzo forte degli ospiti che hanno in campo cinque centrocampisti e potenzialmente un uomo in più nella fase di transizione. Si riparte dal possesso della sfera e dal gioco senza palla che può aprire qualche varco nelle maglie della difesa di Ventura che finora lontano dall’Arechi ha vinto tre partite. Magico il sinistro con cui Mastinu al 7′ serve un pallone d’oro per la capocciata in corsa di Ragusa: pessimo impatto e un grazie di cuore al compagno per il pensiero. Non inquadrerà invece la porta il fantasista sassarese al 10′ su una corta respinta di Micai, messo in difficoltà dal cross tagliato al centro da Bartolomei: qualcosa di simile a quanto gli era capitato col Livorno, questa volta però la porta davanti a lui si fa piccolissima e la conclusione nemmeno la contempla. Al 13′ Ventura rinuncia a Akpa Akpro per inserire Di Tacchio, uomo spesso decisivo con i suoi tiri da lontano, due minuti più tardi le serpentine sul posto di Kiyine liberano una conclusione che sembra destinata al gol e invece uscirà a fil di palo: anche in questo caso tante proteste aquilotte per una presunta scorrettezza di Lombardi dal fondo del campo all’orgine dell’azione che consentirà all’ottimo belga-marocchino di proprietà della Lazio di andare a concludere col sinistro.

La Salernitana si spegne, Ventura prova a rianimarla.
Al di là degli episodi raccontati, la spinta della Salernitana sembra un po’ sbiadita proprio nel momento in cui ci si poteva attendere lo sforzo estremo per rimediare. Sarà proprio per questo che Ventura al 20′ oserà un cambio spavaldo, riunciando ad un centrocampista (il pur positivo Cicerelli) per inserire Jallow e passare così ad un 3-4-1-2 o 3-4-3 che dir si voglia. Splendida sarà due minuti prima l’apertura di Maggiore che permette a Gyasi di puntare la porta: le finte vanno bene ma la conclusione non entrerà fra i legni. Mastinu spende un giallo che lo mette fuori causa dopo pochi minuti per evitare di concludere la gara in inferiorità numerica come successo a Chiavari e Venezie, le due partite più recenti: Italiano lo toglierà dal campo prima di altri guai per inserire Matteo Ricci senza tuttavia privare Bartolomei della regia. E’ invece l’ottimo Capradossi a murare Jallow in uno dei suoi pezzi di bravura: stop spalle alla porta, lotta sul posto e conclusione in porta mentre Djuric potrebbe fare molto di più su un bel cross di Lombardi, anche solo per il suo strapotere, nella forza e nei centimetri. L’ultimo quarto d’ora di Spezia-Salernitana dipende soprattutto dalle energie: Italiano vuole il 100% davanti, logico il cambio Ragusa-Gudjohnsen anche per aumentare la pericolosità aerea.

Raddoppio Gyasi, finalmente! Jallow la riapre subito e nel finale è ancora una volta un grande Scuffet.
Fondamentale l’anticipo di Maistro su Gudjohnsen ben servito da Maggiore, bravo ad entrare in area su imbeccata di Gyasi. E’ un finale di marca aquilotta, lo Spezia attacca e così facendo polverizza le volontà della Salernitana, più potenziali che pratiche: il colpo del 2-0 arriverà al 38′ e merita un capitoletto a parte perché é un’azione da manuale di cui sicuramente Italiano sarà orgoglioso. Sì perché la palla si sposta da sinistra a destra, coinvolgendo una mezza dozzina di giocatori, prima che arrivi a Gyasi, deciso a cancellare lo 0 stagionale dalla casella dei gol siglati. Impressionante la progressione dell’attaccante aquilotto che con il doppio passo sterza sull’interno per scaricare un diagonale che Micai intuisce ma non trattiene. E’ il gol del ko? Nemmeno per idea perchè la Salernitana perde un solo minuto per ristabilire le distanze sul bel cross del solito bravissimo Lombardi, che trova la torre di Djuric e l’incornata vincente di Jallow con la difesa aquilotta rimasta troppo bloccata. Ci saranno 6′ di tempo regolamentare ed altri cinque di recupero mentre la notte è ormai scesa sul rettangolo verde: la Salernitana ha avuto quello scatto d’orgoglio che rende non banali questi minuti. Granata decisi a strappare un pari che non sarebbe un furto ma Spezia che riesce a perdere il tempo giusto coi suoi palleggiatori concedendo una sola chance, da lontano: la sponda di Djuric fa coordinare Lombardi per una staffilata diretta all’angolo più lontano ma Scuffet ci mette i polpastrelli, difendendo la terza vittoria consecutiva al “Picco” prima che Jallow sulla ribattuta spari al cielo.

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