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Spezia calcio

All’Università di Milano ci si laurea con lo Spezia

Stefano Papa ha svolto un'analisi sui gol di serie A e B per laurearsi con il professor Andrissi, direttore sportivo del club. Quest'anno un altro laureando utilizzerà i dati dei gps indossati dagli aquilotti.

Stefano Papa

Palla inattiva, lancio in mezzo, colpo di testa di Granoche: gol. E’ lo schema tipico dello Spezia annata 2016/17, ed è finito in un lavoro redatto da uno studente dell’Università di Milano. Un ex studente per la precisione, perché a ottobre ha discusso la sua tesi con successo. Gli è valsa un bel 110 e lode e i complimenti del professore che lo ha portato all’atto finale della sua carriera accademica, ovvero Gianluca Andrissi. Lui si chiama Stefano Papa, ha 25 anni e viene da Sondrio. “Quando ho visto che c’era un corso denominato Calcio tra gli esami opzionali mi sono iscritto subito – ricorda – Ho assistito alla prima lezione del professor Andrissi e alla fine di quelle due ore avevo già deciso che avrei chiesto a lui di poter fare la tesi”.
E così è stato. Una tesi di carattere sperimentale come si confà alla specialistica di “Scienze, tecnica e didattica dello sport”. E così Papa si è messo in testa di analizzare tutti i gol della stagione 2016/17 nei campionati di serie A e di serie B per classificarli. “Mi sono visto i filmati delle azioni da gol dai siti delle leghe e ho preso appunti su come si erano svolte. Se da azione o da palla ferma, se di destro, sinistro o con un colpo di testa, se con un passaggio filtrante o un passaggio normale, se con una sponda o con un uno-due e così via”. L’elaborato riporta una casistica molto interessante, che tra le altre cose è finita sulla scrivania di Fabio Gallo poche settimane dopo.

La prima cosa che salta all’occhio è la differenza tra categorie. “In serie A arrivano più gol da passaggio, perché la tecnica individuale incide molto di più, e da sponda. In serie B sono superiori i gol arrivati da palla inattiva. Lo Spezia per esempio ha segnato moltissimo da punizione diretta calciata in area per il colpo di testa di Granoche”. Non a caso Mimmo Di Carlo è uscito dal corso master di Coverciano nel 2005 con una tesi dal titolo “La fase di attacco nelle situazioni di palla inattiva” che riporta decine di schemi di questo fondamentale.

Il sodalizio con il professor Andrissi, oggi direttore sportivo dello Spezia Calcio, non si è interrotto. “Per lui in seguito ho compilato uno studio dello stesso tipo ma concentrandomi solo su Roma, Spal e Spezia appunto. Quest’anno poi sono venuto a vedere Spezia-Pescara 4-0 e Pro Vercelli-Spezia 0-2 recentemente, quindi in occasioni molto fortunate. A Vercelli lo Spezia ha dominato per lunghi tratti, mi ha fatto proprio una bella impressione. Prima della partita ho incrociato Andrissi e abbiamo parlato un po’. Con lui mi sono trovato subito”.
L’analisi dei numeri entra quindi sempre di più nello sport, anche grazie a piattaforme come Wyscout, qualcosa che negli Stati Uniti succede da tempo. Proprio Andrissi nel 2006 fu pioniere in un certo senso, curando la match analysis di tutto il campionato primavera ai tempi in cui era responsabile delle giovanili della Pro Sesto. Il lavoro di Papa per l’Università di Milano non sarà l’unico che coinvolge in qualche modo lo Spezia. Il prossimo anno un altro studente utilizzerà i dati del gps indossati dagli aquilotti, forniti dal preparatore atletico Massimiliano Botto, per comporre una tesi che incroci dati sulle prestazioni fisiche e la vera e propria match analysis.

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