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Spezia calcio

APPLAUSI AI CAMPIONI, SPEZIA A TESTA ALTA

Gol lampo, le difficoltà contro il miglior calcio d'Italia, poi il guizzo che ti cambia la sorte: Piccolo segna "sporco" e non esulta. Piu accarezza il Paradiso ma Giaccherini e Gabbiadini sono micidiali e il Napoli fissa il 3-1 come nelll'88-89.

Napoli-Spezia, stadio San Paolo

NAPOLI-SPEZIA 3-1
Marcatori: 3’pt Zielinski; 32’pt Piccolo; 10’st Giaccherini, 12’st Gabbiadini

NAPOLI (4-3-3)
Rafael; Maggio, Albiol, Maksimovic, Strinic (33’st Hysaj); Rog, Diawara, Zielinski; Giaccherini, Gabbiadini (35’st Pavoletti), Insigne (15’st Callejon). A disp. Reina, Sepe, Allan, Callejon, Jorginho, Hamsik, Tonelli, Laiscki, Milanese.
All. Maurizio Sarri

SPEZIA (3-4-1-2)
Chichizola; N.Valentini, Terzi, Ceccaroni (21’st Pulzetti); De Col, Deiola, Maggiore, Migliore; Piccolo (21’st Granoche); Baez (28’st Mastinu), Piu. A disp. Pagnini, A.Valentini, Errasti, Crocchianti, Datkovic, Vignali, Barbato, Galli, Cisotti.
All. Domenico Di Carlo

Arbitro: Pairetto di Nichelino
Recupero: 0′(pt), 3′(st)

PRE-PARTITA.
ore 20.29 – Mimmo Di Carlo stupisce tutti e sceglie uno Spezia zeppo di giovani per sfidare la corazzata Napoli. Al San Paolo subito dentro Ceccaroni, Maggiore, Deiola, Piu e Baez: in pratica l’asse centrale dal centrocampo in su è composto da un 98, due 95 e un 96. In difesa l’esperienza di Terzi e Valentini insieme alla freschezza di Ceccaroni (95), poi De Col e Migliore sugli esterni con Piccolo, napoletano doc, con il numero 10 nello stadio di quel Diego Armando Maradona che sognava da bambino.

20.50 – Impressionante l’attacco del Napoli malgrado le assenze: Insigne e Giaccherini, nazionali, a supporto dell’unica punta di ruolo, Gabbiadini. Per capitan Terzi e Valentini sarà una serata a dir poco impegnativa. In panchina Maurizio Sarri porta anche il neo-arrivato Pavoletti. Buon pubblico, circa 15mila paganti, dovranno sopportare i soli 2° di temperatura e un freddo di certo poco partenopeo. Spezia in divisa interamente bianca, Napoli che rinuncia all’azzrro per un insolito nero. Arbitra Pairetto di Nichelino.

PRIMO TEMPO
Per la storia, per la nostra città perchè dopo una vita ad aspettare tutto questo non è meritato, ma sacrosanto. Da San Siro all’Olimpico, passando per il Renzo Barbera di Palermo e stasera al San Paolo. Ma i dolori questa volta non tardano ad arrivare e dopo un inizio interessante dei bianchi, protesi in avanti con Migliore, arriva subito la doccia gelata: alla prima mezza ripartenza, 2′ sul cronometro, Zielinski scappa via e, come farebbe un moderno Mosè, squarcia la difesa dello Spezia per vie centrali poi una volta raggiunto il limite con un destro educato la mette all’angolino. Imparabile per Chichizola, ed è subito Napoli. Davvero troppo tutto presto. Stordito ma non sconvolto lo Spezia cerca di ragionare sulle sponde di Piccolo e gli allunghi di Piu. Più per non prestare il fianco ad entusiasmi che per convinzione. Gabbiadini al 10′ non sconvolge da lontano l’attenzione del portiere aquilotto, Valentini al 15′ tarpa le ali di Insigne con il piedone. La gara si equilibra appena ma il Napoli fa girare la palla che è un piacere. L’avventura non è facile da subito.

Uno scarto evidente. De Col salvato dal palo.
Qualità e tecnica individuale sopraffina e dire che il Napoli sarebbe infarcito di riserve. Ma c’è uno scarto gigantesco, il gioco dei padroni di casa quasi una danza, quello dello Spezia faticoso, interrotto ma volitivo, comunque concentrato. Il Napoli gestisce l’80 percento del possesso, ma lo Spezia non merita di colpevolizzarsi più di tanto visto che in serie A i ragazzi di Sarri fanno faville quasi ovunque. Sontuoso al 23′, Maggio filtrante per Giaccherini che prende il tempo a Valentini, servendo Insigne per il colpo a due passi da Chichizola ma è De Col ad anticiparlo e rischiare l’autogol: la sfera incoccia il palo. Chichi si scalda definitivamente sul corner seguente, alzando oltre la trasversale la testata sul primo palo di Zielinski. Non basta: al 27′ l’eterno partente Gabbiadini serve di tacco Insigne che disegna il suo classico tiro a girare che sibila il palo.

Napoli stellare, Maggiore alleggerisce. Poi ci pensa Piccolo!
Vivere e sopravvivere ma anche emozionare. E’ il minuto 28, le curve partenopee tutt’altro che indifferenti, i 300 spezzini seriamente sul pezzo. Per un attimo, cambia la prospettiva, quando il Napoli perde una palla imperdonabile e lo Spezia orchestra un contropiede che Maggiore da venticinque metri onora con una conclusione deviata, che esce un metro abbondante alla destra di Rafael. Lo Spezia è timoroso, il baricentro troppo basso per non soffrire il palleggio, ma si sapeva che queste sarebbero state le difficoltà. Poi un refolo di vento e ciò che davvero non ti aspetti: Migliore aziona un allungo dei suoi, vede il movimento senza palla di Piu che vola sulla mancina e quasi sul fondo la mette dentro, Rafael respinge male, Piccolo la arpiona e calcia come viene cercando soprattutto la porta. C’è Albiol sulla traiettoria, la sfera si impenna, fatata e s’insacca. Magicamente, appunto.

Piu sfiora gli angeli, lo Spezia finisce in crescendo.
E l’incantesimo di un gol insperato per uno Spezia che in Coppa ha le virtù eroiche, permane nei minuti successivi, con lo Spezia che subito dopo il gol che Piccolo, cuore napoletano, non festeggia neanche, si riunisce per un conciliabolo tattico e motivazionale. Poi il sogno, le parole impronunciabili e la corsa pazza di Piu che non incrocia abbastanza e trova il muso di Rafael che dice no, ragazzo. Giaccherini sembra Insigne per come si muove nei fazzoletti ma non ha forza nella conclusione. In verità a finire in crescendo sono proprio gli aquilotti che tengono l’iniziativa, subendo su un’ultima folata soltanto sul gong. Bravo Spezia, svegliato dalle circostanze, ma bravo davvero.

SECONDO TEMPO.
Le teste di Rog e Migliore sbattacchiano paurosamente in uno strappo d’inizio secondo tempo peraltro non così speciale da parte dei padroni di casa. Sarri si spazientisce, dall’1-1 in poi non è il Napoli che conosce e il guizzo di Gabbiadini al 4′ è una scossa necessaria prima di dover operare sostituzioni. Il coraggio di Maggiore è fantastico, tambureggiante nel recuperare una palla morta, trovare il fondo con corpo e testa e servire al centro qualcuno che non c’è. C’è invece la grande corsa di De Col che sfrutta la progressione ma calcia malamente a lato un diagonale che poteva gestire meglio. Con le squadre più lunghe si rischia qualcosa, ma Chichizola ci vede bene e ha personalità per alleggerire i compagni: si gioca quasi alla pari ed è già un grande premio. La partita però finisce virtualmente ed incredibilmente qui: prima ci pensa Giaccherini con un gioiello di balistica in faccia a Ceccaroni che supera un incolpevole Chichizola, poi dopo 2′ raddoppia Gabbiadini che chiude un contropiede micidiale smorzando di petto un perfetto assist dalla sinistra dove lo Spezia stasera ha avuto più d’un problema.

I campi di Mimmo, la grinta del Diablo.
Granoche per Piccolo, Ceccaroni esce per fare posto a Pulzetti e il ritorno alla difesa a quattro. Il pressing del Diablo tiene la partita su un binario realistico, il palleggio si affievolisce tanto quanto le urla del San Paolo che sul risultato acquisito vivacchia e già pensa ai prossimi impegni. Baez sparisce dal campo praticamente subito e Di Carlo lo toglie poco più tardi, regalando a Mastinu una serata nello stadio dei sogni: da Olbia, una bella storia comunque andrà. Il Napoli pensa soprattutto a gestire, la girandola di sostituzioni coinvolge anche l’ultimo arrivato Pavoletti che sostituisce Gabbiadini: applausi per tutti e un finale con qualche giocata di Granoche e dei nuovi entrati senza tiri in porta, a parte la puntata sufficientemente interessante di Pulzetti. A tre dalla fine Pavoletti ha sul piede il gol del ben arrivato su superbo assist di Callejon ma la mira è alta e per l’ex genoano sarà per un’altra volta. La Coppa finisce qui, la serata non è certo da buttare: un’ora in partita, con le difficoltà delle differenze, tanti giovani che hanno visto questo campo solo in tv. Applausi ai campioni, ma anche allo Spezia

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