La Spezia - "E' una grandissima soddisfazione. Non era semplice vincere oggi, viste le difficoltà che affrontiamo. Prepararla in un giorno e mezzo e poi vedere mettere in pratica quanto provato è una cosa che mi riempie di orgoglio. Sono contento per i ragazzi, che ne trarranno grande entusiasmo". Vincenzo Italiano ha messo il primo mattone di una salvezza che sarà da costruire con tante partite sofferte come quella di Udine. Magari con qualche automatismo in più e qualche arma in più quando il mercato avrà finito di modellare la rosa. "Noi siamo ancora quelli. In tre giorni non abbiamo stravolto tutto, siamo ancora indietro nel diventare squadra. Dobbiamo trovare un'identità precisa, giocare di più la palla, farci rispettare in un campionato così importante. Non vogliamo fare brutte figure, vogliamo onorare il campionato con sudore e sacrificio".
Però l'approccio alla partita è stato quello delle giornate migliori. "Nel primo tempo abbiamo giocato di più, nella ripresa l'Udinese si è alzata e abbiamo sofferto soprattutto con l'inferiorità numerica. Per lo Spezia è la normalità dover soffrire. Rispetto a domenica, quando abbiamo sofferto i palloni oltre il centrocampo, siamo rimasti più corti e attenti. Il vantaggio credo sia meritato e così la vittoria. Vincere aiuta a lavorare in maniera diversa. Non piace a nessuno essere considerata la vittima sacrificale".
Rafael e Farias sono due scuse per parlare di una delle caratteristiche dei gruppi allenati di Italiano. Quella di trovare sempre risorse dalla panchina, su cui chi siede sente di essere parte in causa ogni secondo. "Rafa si è fatto trovare pronto, non è facile essere subito decisivo. Siamo riusciti a chiudere senza subire reti, anche grazie a quelli come Farias che sono entrati e si sono sacrificati. Lo spirito deve essere questo e non lo dobbiamo mai perdere".