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Spezia calcio

"Non abbiamo speso di meno, abbiamo incassato di più"

Gabriele Volpi torna al "Ferdeghini" dopo mesi di assenza. Passa in rivista le giovanili, poi incontra con squadra e tifosi. "Massima fiducia in Di Carlo. A gennaio? Decide Felugo. Fiorani ristrutturerà tutto il gruppo. In Africa periodo difficile".

Un club in parata, dalle più giovani calciatrici della femminile fino alla Primavera, tutti schierati in campo per il saluto al presidente onorario Gabriele Volpi. Non tornava in Italia da otto mesi l’imprenditore che è tra i fondatori della Social Sport, occupato dai “grossi problemi che ci sono nel settore del petrolio in Africa” come spiegherà con I piedi sull’erba sintetica del campo principale del centro sportivo “Bruno Ferdeghini”.
Volpi è arrivato poco dopo le 16 a bordo di un suv. Lo guida Giampiero Fiorani, il banchiere di Lodi, mentre dietro siede Maurizio Felugo, oggi vertice italiano del fondo olandese che finanzia Spezia Calcio e Pro Recco. Il parcheggio pullula già di auto in doppia fila: sono i genitori dei calciatori delle giovanili che poi prenderanno posto in tribuna, smartphone alla mano. In campo ci sono decine di giovani atleti in divisa del club. “E’ per loro, questo è per loro”, dice Volpi allargando le braccia alla struttura con i suoi quattro campi da gioco dopo aver terminato il suo discorso “motivazionale” agli astanti.

Poi si concede ai cronisti. “Nove anni fa tornavo a casa sconsolato. Eravamo in serie D e qua c’era un campo senza erba e con buche così. Oggi qua tanti ragazzi e ragazze fanno sport, grazie al nostro progetto che è costato soldi e impegno”, dice. Poi elenca: “Ceccaroni che era alla Spal, Maggiore, Vignali, Okereke… certo che sono contento che ci siano ragazzi cresciuti qua e arrivati in prima squadra. Spero in futuro ce ne siano altri, ma l’importante è che possano fare sport in un centro sportivo di questo livello”.
Di Carlo e i suoi ragazzi sono attesi in sede. Al termine dell’incontro con i giovani ci sarà infatti un faccia a faccia con il tecnico, i giocatori e Pietro Fusco nella sala polivalente dove si tengono le conferenza stampa. Poi toccherà a un piccolo rinfresco insieme ai tifosi. “Non sempre riesco a vedere lo Spezia per questioni di lavoro, ma mi tengo informato attraverso l’ad Luigi Micheli, il presidente Andrea Corradino e Maurizio Felugo. Siamo a metà classifica, forse si poteva fare di più ma lascio ai tecnici ogni valutazione. Subiamo poco, tranne con il Verona, ma segnano anche poco. Di solito chi segna vince”.

Quando si parla di taglio del budget, il settlor si riserva una precisazione. “I conti li so fare ancora bene. Non abbiamo speso di meno, abbiamo incassato di più. Con le cessioni di Sadiq, Nura, Awua e Iemmello, che purtroppo non è voluto rimanere, copriamo le spese che però sono rimaste le stesse. Rimaniamo una società senza un euro di debito, senza esposizione con le banche e con 12 milioni di euro di crediti in Lega”.
E se a gennaio ci fosse necessità di intervenire? “Non lo chiedete a me. Io non gestisco questa squadra, dovete chiedere a Felugo. Di certo, se ci sarà un’idea ragionevole alla base, non ci saranno problemi. Oggi il referente italiano è lui, poi c’è Giampiero Fiorani che ha in mano la ristrutturazione di tutto il gruppo. Io non decido niente”. Ma la serie A è ancora l’obiettivo? “Io preferisco cento volte una squadra come questa a metà classifica in serie B rispetto agli eccessi di qualche anno fa. Basta 35enni costosi, che per giustificare la spesa devono fare 25 gol a stagione. E’ presto per capire dove possiamo arrivare. Aspettiamo qualche mese, ma allenatore e squadra hanno la mia piena fiducia”.

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