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Verso pescara

"Ci sono ancora sei partite, da giocare alla morte"

Gallo non ammaina bandiera nonostante la classifica. "Con il Brescia perso per un nostro errore. E sono incazzato. Se vedessi qualcuno rassegnato lo metterei fuori. Ma non è il caso di questa squadra".

Fabio Gallo e Roberto Chiappara

“Le motivazioni non devono mancare”. Così Gallo quest’oggi quando gli è stato chiesto se un possibile finale di stagione senza un vero obiettivo potrebbe abbassare il livello dell’impegno generale della squadra. Testa a Pescara, la prima delle ultimesei partite di campionato che, come detto dal tecnico spezzino, dovranno essere giocate “alla morte”. Il tutto senza cercare alibi dopo la sconfitta col Brescia, che il mister ha spiegato così: “La sconfitta non è figlia della sfortuna. Sono categorico. Abbiamo perso per errore nostro in una situazione in cui abbiamo lavorato dall’inizio. Mi sono incazzato molto. Quando vai in svantaggio poi sei obbligato a fare la partita, nel turno infrasettimanale è ancora più difficile. Purtroppo non siamo riusciti a far gol”.

De Francesco una delle poche note positive della gara col Brescia.
“Di De Francesco ho parlato in tempi non sospetti. Un ragazzo che ha fame, a cui va unita una grande qualità tecnica. Non mi sono meravigliato di quello che ha fatto, pretendo molto da lui, difatti per me a Cittadella ha fatto male e l’ho ripreso. Credo abbia sfruttato al massimo questa occasione da titolare”.

Si rischia un finale di stagione con poche motivazioni vista la classifica?
“Non concederò a nessuno di pensare diversamente dal fare sei partite al massimo. Di matematico non c’è niente di sicuro, né davanti né dietro. Se qualcunopenserà di mollare, farò altre scelte. Per quello che ho visto in questi giorni, nom sono preoccupato. La vittoria a Pescara come unico risultato positivo? Noi daremo il massimo, sapendo che non ci regalerà nessuno. Poi prenderemo quello che riusciremo ad ottenere”.

Bollettino infortunati?
“Mastinu, Gilardino e Capelli sono fuori, Palladino è rientrato e verrà a Pescara con noi”.

Sarà una partita diversa rispetto all’andata, visto il cambio dall’allenatore?
“Il Pescara è cambiato per filosofia di gioco, ma le caratteristiche sono quelle. Amano l’uno contro uno e il possesso di palla. Il cambio d’allenatore cambia le richieste, ma i giocatori e le peculiarità sono quelle. Se la loro rosa poteva valere una classifica diversa da parte loro? Difficile giudicare una squadra che vedi due volte all’anno. Una squadra giovane, che all’andata affrontammo facendo valere la nostra esperienza. Pillon lavora molto a livello tattico, penso possano migliorare in questo senso. Poi quando entri in un filotto negativo può influenzare tutto il resto. Se mi aspetto da parte loro il 4-3-3? Le caratteristiche del Pescara sono abbastanza evidenti, mi aspetto quel modulo”.

Non andare ai playoff sarebbe un fallimento per la rosa che ha a disposizione?
“No, la stagione l’ho vissuta giorno dopo giorno, una rosa che non alle volte non ha permesso di avere continuità, visti i continui infortuni, alcuni anche per l’età avanzata di qualche elemento. Avessimo avuto per esempio Gilardino tutta la stagione, sarebbe stato un campionato diverso. Adesso dobbiamo far uscire fuori l’esperienza, la voglia, per un finale di stagione il più importante possibile. Non mi sono posto dei limiti, saranno sei partite che dovremo giocare alla morte, poi tireremo le somme, senza dimenticarci quale era l’obiettivo di inizio stagione. So che gli acquisti di gennaio lasciavano pensare a qualcosa di più rispetto alla salvezza, ma è anche giusto dire che Palladino non lo abbiamo avuto praticamente mai e Mora ha avuto le sue difficoltà”.

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