LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
"città dimenticata da toti"

Sansa: "Felettino, subito gara con soldi Recovery fund"

Prima calata spezzina dopo l'ufficializzazione della candidatura: "Noi per modello sviluppo diverso, stop ai tappeti rossi e agli ombrellini di Toti. Progetti concreti per ridare il mare agli spezzini".

“Mi curo poco dei sondaggi, ma quelli di Toti mi fanno ridere. È una battaglia in salita, ma possiamo vincere. Abbiamo un decimo dei soldi di Toti, ma abbiamo le idee. E siamo meno ricchi, ma più liberi. Toti è finanziato da Pessina, dal Gruppo Gavio, da soci Carige. Chi riceve denaro da questi industriali è meno libero di agire”. Parola di Ferruccio Sansa, candidato giallorosso alla elezioni regionali liguri, calato oggi alla Spezia per un sopralluogo al cantiere del Felettino, partita cruciale e ferita fin troppo evidente della provincia levantina. Sui tempi certo non celeri con i quali si è arrivati alla sua candidatura, Sansa, accompagnato da Stefano Quaranta in questa prima giornata nel levante ligure, ha chiarito: “E’ stato così perché la mia è una proposta di rottura. Da giornalista ho criticato tutti i partiti dello schieramento che mi sostiene. Io sono stato candidato per quello che ho detto mentre Toti, arrivato in politica dai tg berlusconiani, è stato scelto per quello che non ha detto. Presto saranno resi noti i nomi dei candidati al consiglio, ci saranno sorprese. Punteremo molto sulla società civile: figure dell’impresa, del terzo settore, dell’ambientalismo unite da una visione comune della società, di un modello di sviluppo economico. Non sarà Sansa contro Toti, ma sarà una sfida tra due progetti completamente diversi”. In ogni caso, tanti candidati ormai scontati erano stamani a fianco del cronista nel suo sopralluogo spezzino.

La base del Pd tutt’intorno, i consiglieri comunali ‘dem’ e ovviamente i papabili candidati alle prossime regionali, che saranno ufficializzati entro il 10 agosto: tutti in Via del Forno per uno sguardo collettivo a quello che si può definire senza paura di smentita un vero e proprio paesaggio lunare. Un cantiere abbandonato, un progetto da rifare completamente da capo, un iter che deve ricominciare: “Nostra intenzione è utilizzare i fondi del Recovery Fund – ha continuato Sansa – per arrivare subito a una gara e sanare la ferita del nuovo ospedale del Felettino, che è la dimostrazione di quanto poco sia stata considerata questa provincia, lasciata quasi alla Toscana. Ma l’ospedale non è l’unica cosa che Toti non ha fatto, pensiamo alla Variante Aurelia, al raddoppio della Pontremolese. Eppure il presidente uscente si descrive come uomo del fare, definendo noi ‘quelli del no’. Però di cose fatte da Toti qua non c’è traccia, mentre la ministra De Micheli la settimana scorsa ha presentato un fascicolo con 21 opere per la Liguria. Io Toti qua l’ho visto solo a fare incontri mondani a Montemarcello”. Fari puntati sulla sanità perché non è soltanto una questione di infrastrutture: “Gli spezzini malati purtroppo devono andare a Parma, a Pisa, a Genova. La sanità ligure ha un disavanzo record, i Cup devono riaprire, gli esami ripartire. Il Covid-19 ha ucciso anche chi aveva altre patologie e non si è potuto curare. Toti e Bassetti hanno affrontato bene la pandemia? A maggio la Liguria, a livello nazionale, ha avuto il peggior rapporto tra mortalità e popolazione”.

Per il candidato di Pd, Cinque stelle e Campo Progressista “Spezia ha grandi potenzialità e, anche grazie ai miliardi in arrivo dell’Europa, ha la possibilità di ridisegnare il suo futuro, ridefinendo il suo baricentro, ritrovando finalmente il mare, a cui adesso non c’è accesso, sia come luogo da frequentare, sia a livello di impresa”. Sansa si è detto pronto al ragionamento sulla restituzione alla città di almeno parte delle aree della Marina e su un diverso utilizzo degli spazi arsenalizi “anche grazi al governo nostro omologo e a figure di rilievo nazionale di questa zona. Il quadro rispetto al passato è cambiato, la percentuale di dipendenti della Difesa non è più quello di un tempo. Certo, non dobbiamo disperdere le competenze, ma usarle in ambito marittimo-navale, cercando sinergie con l’università e il mondo della nautica. Vogliamo ridare il mare alla città attraverso progetti concretissimi, ridisegnando la struttura urbana in modo da correggere tanti errori”. Coinvolgendo anche il consigliere regionale Francesco Battistini, impensabile non fare una battuta su Enel: “Non vedo perché in Italia solo due centrali a carbone, cioè Spezia e Genova, meritino un’operazione di risanamento e innovazione inferiore rispetto a quella degli altri siti italiani”. E, davanti ad una folta rappresentanza delle associazioni ambientaliste della provincia, anche una green: “Ambiente vuol dire lavoro, turismo, recupero delle periferie. Se puntiamo sull’ambiente avremo più soldi. Non capisco come abbia fatto Toti a dire no al Parco di Portofino, che avrebbe portato 20 milioni di euro di finanziamenti e decine, forse centinaia di posti di lavoro. Realizzandolo, avremmo avuto cento chilometri di Parco da Bogliasco fino alla Spezia, con davanti il Santuario dei cetacei. Serve uno sviluppo diverso ed è questo che ci giochiamo il 21 settembre. Uno sviluppo che non c’entra con ombrellini e tappeti rossi”.

F.L.-N.R.

Più informazioni