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Politica

Pucciarelli e Viviani: "Bando periferie solo propaganda del Pd"

Stefania Pucciarelli

“Dal governo del buonsenso è arrivata una risposta concreta al problema, creato dal Pd, riguardante i fondi destinati per finanziare i progetti del bando periferie. Oggi più che mai è chiara la differenza tra chi fa gli interessi dei territori e dei cittadini, e chi invece usava in modo improprio i soldi pubblici per ottenere consenso in vista delle scadenze elettorali”. Lo hanno dichiarato Lorenzo Viviani e Stefania Pucciarelli (Lega), commentando le dichiarazioni del premier Conte sui fondi stanziati per i progetti del cosiddetto “bando periferie”.
“Al Senato, durante l’iter parlamentare del decreto mille proroghe, la maggioranza ha compiuto una presa d’atto improcrastinabile – spiegano i parlamentari del Carroccio – cioè la diretta conseguenza di una sentenza della Corte dei Conti che ha stabilito l’illeggittimità di parte dello stanziamento effettuato per finanziare i progetti di quel bando. Nello specifico si tratta di quelle risorse reperite da un capitolo di bilancio oggetto di legislazione concorrente, che doveva passare, contrariamente a quanto accaduto, dalla conferenza Stato-Regioni. In Senato gli stessi esponenti del Pd, tra cui Matteo Renzi, hanno votato a favore dell’emendamento proposto dalla maggioranza, consapevoli di aver fatto un pasticcio. Contemporaneamente a quella votazione, il governo si è messo al lavoro per trovare una soluzione concreta ai progetti già esecutivi o immediatamente cantierabili. E noi, da subito, come parlamentari spezzini ci siamo attivati per trovare soluzioni efficaci con il governo. Se qualcosa sarà realizzato a Spezia, sarà grazie al nostro impegno e alla disponibilità dell’attuale esecutivo.
Il primo ministro Giuseppe Conte ha dichiarato che è stato trovato il modo per recuperare i progetti già in stato avanzato. Tuttavia va sottolineato che la maggior parte dei progetti presentati per il bando periferie è tutt’altro che ben definita. Infatti il governo Renzi, in vista del referendum costituzionale, concepì il bando periferie come uno strumento di propaganda sui territori. La quasi totalità dei comuni che parteciparono era guidata dal Partito Democratico, e spesso presentò progetti inconsistenti a causa dei tempi ristretti forniti dal governo. Nonostante ciò la sconfitta fu cocente, e ora molti di quei comuni sono a trazione leghista.
Oggi, se ragionassimo come ragionava il Pd, elargiremmo in deficit soldi a tutti indipendentemente dalla realizzabilità e dalla bontà dei progetti. Essendo però diversi, sosterremo quei progetti già in stato avanzato, e dilazioneremo in tre anni, secondo l’accordo fatto con ANCI, la realizzazione di tutti i restanti, dando il tempo ai Comuni di integrarli con sensibili miglioramenti per la vita dei cittadini”.

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