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Melley e caratozzolo chiedono lumi

Pro Spezia, la destra e quei dodici patrocini in due anni: l’opposizione incalza

L'associazione, che ha il consigliere popolare Marco Tarabugi tra i fondatori, nata insieme alla giunta Peracchini. Il Comune garantisce: "Nessuna violazione del Tuel". Ma è polemica.

Commissione di garanzia e controllo

Un’associazione culturale nata nelle stesse settimane in cui si insediava la giunta Peracchini, con un consigliere comunale di maggioranza al vertice e che in due anni avrebbe fatto incetta di patrocini: ben dodici. Ce n’è abbastanza per far storcere il naso all’opposizione, in particolare a Guido Melley che ha richiesto chiarimenti in merito alla Commissione controllo. La gettonata realtà cittadina è la Pro Spezia, creatura che ha avuto Marco Tarabugi, eletto con La Spezia Popolare, tra i fondatori e gli animatori.
“Nessuno nega si tratti di un’associazione meritoria, che indubbiamente si è data da fare in questi mesi – premette Melley – ma quello che vorrei capire è se esistano profili di incompatibilità con l’articolo 62 del Tuel per il ruolo di consigliere di Tarabugi e con quello di impiegato del Comune, da poco diventato cerimoniere, di Maurizio Damerini anch’egli tra i fondatori di Pro Spezia. Ci risulta dalle carte che, oltre ai numerosi patrocini, l’associazione abbia ottenuto anche una cifra di circa 13mila euro in contributi. Aspetto da valutare è poi se ci sia un carattere continuativo in questo rapporto con Pro Spezia, natura espressamente vietata dal Testo unico degli enti locali“.

Tra le iniziative su cui il Comune ha messo il proprio marchio c’è il Carnevale Spezzino, compreso quello invernale, “Ci vediamo al Peola” in ricordo di Gino Patroni, “Aspettando Spezialand” e vari altri eventi nei quartieri. Non c’è tra il pubblico Tarabugi (che non fa parte della commissione), assente per cause di forza maggiore anche l’assessore Lorenzo Brogi che lavora part time. A rispondere il dirigente dell’ufficio di gabinetto Mario Piazzini: “C’è un regolamento, che data al 2012, che regola la concessione dei patrocini – spiega l’avvocato – Quelli di cui si discute sono progetti che sono stati ritenuti utili, possiamo fornire i documenti in merito, e che rispondevano ai requisiti richiesti in questi casi. Sono valutazioni effettuate in piena legittimità”.
Sulla stessa linea Laura Niggi che dirige l’ufficio commercio, che ha elargito un contributo diretto di 385 euro all’associazione. “Lo scopo dell’associazione è rinverdire le tradizioni locali – dice – Nel 2018 ci siamo affiancati a loro nell’organizzazione del Carnevale Spezzino perché, in un certo senso, era un loro marchio. Ma nessun contributo diretto è stato loro dedicato, semmai abbiamo fornito alcuni servizi agli organizzatori. Per quanto riguarda il contributo ricevuto nel 2019, hanno partecipato a un bando e lo hanno vinto, peraltro insieme ad altre associazioni. Insomma, è tutto stato fatto in un quadro di legittimità”.
Nell’interpellanza si chiede conto anche dell’assegnazione di un immobile di proprietà comunale come sede di Pro Spezia Ciassa Brin, associazione che ha per presidente Andrea Canini. “Si tratta di uno spazio vicino a piazza Brin dove un tempo c’era il centro civico e che risultava vuoto – illustra Massimiliano Curletto che si occupa di servizi culturali – C’è da sottolineare che l’associazione Pro Spezia Ciassa Brin non risulta abbia Marco Tarabugi tra gli iscritti, stiamo parlando di una realtà diversa. Per quanto riguarda il presunto carattere continuativo dei patrocini a Pro Spezia, è un tema che si può interpretare in maniera diversa a seconda del punto di vista. Però qui si parla di iniziative che non producono ritorni economici, è un’associazione che non distribuisce utili”.

Le rassicurazioni sulla liceità degli aspetti regolamentari non placano le considerazioni di natura politica. “Io non mi stupisco più di niente – alza il tono Massimo Caratozzolo – Mi pare che questo quadro serva ad insinuare al cittadino che basta avere un amico che governa per riuscire a fare le cose. Il punto è che la giunta affida a ripetizione il patrocinio ad un’associazione che ha dentro un consigliere di maggioranza, un’associazione in cui tre dei cinque soci fondatori sono legati al ‘palazzo’ in un modo o nell’altro. Qui non si discutono le manifestazioni dal punto di vista artistico, ma il fatto che Pro Spezia e la stessa Pro Spezia Ciassa Brin siano nate comunque in un contesto politico. La seconda è figlia della spaccatura di un’associazione precedentemente istituita, di cui facevo parte, e poi scissa”. E ancora: “Questo modo di fare all’italiana deve finire se volete dare un segnale di discontinuità rispetto al passato – incalza Caratozzolo – Questo agire era ciò che si contestava alla sinistra e ora sta diventando una caratteristica del centro destra. Sicuramente i soldi saranno stati spesi bene, non è questo il problema. Il problema è la sensazione che chi non ha un amico in giunta ha maggiore difficoltà ad ottenere lo stesso trattamento”.

Accorata la difesa di Umberto Costantini: “Pro Spezia è un’associazione virtuosa, un esempio per ogni associazione spezzina – dice – Insieme a Pro Spezia Ciassa Brin svolge un grande lavoro culturale e sociale, teso anche all’aggregazione multietnica, un argomento importante per questa amministrazione. Mi pare che qui dia fastidio che associazioni che nascono sotto questa amministrazione siano così ben volute e apprezzate dalla popolazione. Ci sono atti che dimostrano la trasparenza di queste operazioni. Ci sono individui che hanno lasciato le associazioni per motivi loro (il riferimento è a Marco Tarabugi, ndr), ma continuano a dare il proprio contributo in altri modi”.
Prova a smorzare i toni Patrizia Saccone. “Quale ufficio deve controllare se è stato violato il Tuel? La risposta mi pare sia arrivata. Oltretutto è bene ricordare che il Carnevale Spezzino, una delle manifestazioni di maggiore successo di Marco Tarabugi o comunque di Pro Spezia, non è nata con l’amministrazione Peracchini ma sotto la giunta Federici. Poi le cose sono state migliorate. Il fatto che ci siano dodici patrocini a costo zero a favore di Pro Spezia dovrebbe essere inteso come un merito per l’organo che lo assegna e per l’associazione che lo ottiene”.

“Avendo conosciuto Tarabugi prima che fosse consigliere confermo che sono ottimi eventi quelli che ha ideato – concede Donatella Del Turco – Ma ci sono aspetti che ancora ho difficoltà a digerire. In particolare l’evento ‘Aspettando Spezialand’, mi pare la virgola messa male di tutto questo scenario. Ricordiamo che il progetto Spezialand, il parco acquatico in città, era parte del programma elettorale con cui Tarabugi è stato eletto in consiglio comunale. Era quindi un evento puramente politico, che il Comune della Spezia lo adotti in questo modo mi sembra davvero fuori luogo”. Caratozzolo chiede infine di avere a breve un quadro sulla percentuale di contributi e patrocini assegnati a Pro Spezia rispetto al totale in questi ultimi due anni, un dato che dovrà essere elaborato dagli uffici prima di renderlo pubblico.
“Se si guardano i singoli atti è probabile che non ci sia nulla di strano – conclude Melley – Ma se li mettiamo tutti assieme io continuo a pensare si colga una certa continuità, in violazione di quanto disponde il Tuel. Il fatto che Tarabugi sia stato in passato il patron del carnevale, lo avrebbe dovuto spingere a farsi da parte una volta entrato in consiglio comunale proprio per evitare eventuale incompatibilità. Prendiamo atto che Tarabugi è uscito dall’associazione, forse proprio perché si è reso conto della sovrapposizione. Meglio tardi che mai. Ma il fatto che la giunta ben conoscesse il destinatario del contributo arrivato a Pro Spezia in questi mesi è un nodo attorno a cui non si può girare senza affrontarlo”.

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