La Spezia - La Giunta Peracchini, facendo decadere il Piano urbanistico Comunale adottato nel 2017, e non sostituendolo con uno nuovo ha creato una situazione compromettente per la città e per il suo futuro; è evidente come La Spezia sarà sicuramente in ritardo con gli appuntamenti della storia. Una città inchiodata senza una visione del futuro.
Nei fatti, oggi la politica urbanistica della Spezia è assolutamente allo sbando. Non c’è un disegno non c’è un pensiero ma. In quattro lunghi anni non è stato fatto nulla. Addirittura sono mesi che non c’è un assessore nell’assessorato più importante della Giunta.
Le uniche cose che sono state fatte sono alcune varianti calate dall’alto come quelle di via Prosperi. In particolare, oggi, si svolgerà la commissione a riguardo delle osservazioni che anche noi come Partito Comunista Italiano abbiamo presentato.
Nel merito, riteniamo che nei progetti presentati in Via Prosperi non siano stati raggiunti gli obiettivi minimi per l’applicazione della legge sulla rigenerazione, in particolare a riguardo dei seguenti punti.
La legge richiede di: limitare gli incrementi di edificato entro il limite della morfologia edilizia esistente riscontrata nei tessuti limitrofi e di privilegiare nuovi insediamenti tipo-morfologicamente omogenei con il contesto capaci di integrarsi nella forma-tessuto della parte di città in cui si interviene; (invece a nostro parere nessun rapporto è stato tenuto in considerazione né con il percorso matrice ne con il numero di piani degli edifici del contesto, ci sono almeno due piani in più rispetto ai palazzi della zona).
Inserire funzioni centralizzanti, ed in particolare prevedere destinazioni d’uso a piani terra nell’ambito del commercio, dei pubblici esercizi, dell’artigianato di servizio, dei servizi alla persona, delle funzioni turistico-ricettive; (non sembra siano previste destinazioni per i servizi alla persona, il PUC fatto decadere ne prevedeva una percentuale rispetto alla superficie totale).
Se previsti incrementi di indice edificatorio, incrementare le aree di cessione; (sembrerebbe che l’area di cessione sia uguale a quella prevista dal PUC vigente).
Incrementare la densità arborea e arbustiva potenziando, nella distribuzione del verde, la connettività con le reti ecologiche urbane; (sembra, invece, ci sia una diminuzione sia della permeabilità del suolo e densità arborea).
Recuperare l’edificato storico esistente; (viene addirittura demolito un borgo antico di valore storico testimoniale)
Osserviamo, inoltre: la necessità che il progetto sia sottoposto a valutazione ambientale strategica, la necessità di maggiori studi rispetto a quelli presentati visto che la zona è esondabile, la mancanza della richiesta di un parere alla competente soprintendenza a riguardo dell’oggettivo valore storico testimoniale del borgo esistente.
Attendiamo, a partire dalla commissione di oggi, risposte in merito.
Partito comunista italiano, Federazione della Spezia