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"per la mia storia e le mie idee"

Paita molla il Pd e segue Renzi: "Una nuova sfida"

La deputata spezzina, candidata alla presidenza regionale nel 2015, va con l'ex premier fiorentino.

Raffaella Paita

Raffaella Paita lascia il Partito democratico, la sua storica casa, e decide di seguire Matteo Renzi nel movimento che il senatore di Rignano ha deciso di fondare. “Fino a pochi giorni fa – ha scritto la deputata sulla sua pagina Facebook – il Paese rischiava una deriva sovranista e di essere consegnato nelle mani di chi chiedeva ‘pieni poteri’: ciò non è avvenuto perché Matteo Renzi ha aperto una prospettiva completamente nuova. Prospettiva politica al cui consolidamento hanno concorso molti altri esponenti del Pd al fine di evitare un rischio enorme per il Paese. Oggi abbiamo il dovere di contribuire alla stabilità del Governo innanzitutto irrobustendo la nostra funzione di proposta per cambiare in meglio l’Italia. Senza tentennamenti sulla necessità di favorire lo sviluppo, la crescita, i collegamenti infrastrutturali e i trasporti, l’ambiente, le pari opportunità per tutte e tutti”.

Paita, renziana di ferro dal 2013 – l’anno precedente sostenne Bersani contro il rignanese alle primarie per la leadership del centrosinistra -, spiega che “I veti incrociati e le difficoltà di dialogo dentro il Pd non mi fanno intravedere la possibilità di realizzare questa svolta culturale dentro il Partito in cui ho militato per anni e a cui porterò sempre totale rispetto. Per questo ho scelto di essere parte di una nuova sfida. Una nuova forza politica per dare una casa a chi crede e lavora per un Paese moderno, aperto al mondo e al futuro. Una nuova forza politica capace di allargare la base parlamentare del Governo, promuovere politiche riformiste su sviluppo, lavoro, diritti. Ma soprattutto una nuova forza politica che parli al Paese il linguaggio del futuro, che proponga al Paese una visione del futuro. L’Italia non deve aver paura di stare in Europa e nel mondo, non deve aver paura di essere quel che merita”.

“Voglio contribuire a dare casa a chi crede nelle riforme e nel coraggio di farle – conclude la Lella – Ogni volta che in politica avviene una divisione, i suoi effetti non riguardano solo una comunità politica. Riguardano il vissuto, i sentimenti, le passioni di ciascuno di noi. Perché non vorresti mai che la tua comunità si dividesse. Quando però le separazioni avvengono, ciascuno di noi è chiamato decidere. E per le mie idee politiche, per le mie battaglie culturali ho deciso, con sofferenza ma senza indugi. Per la mia storia starò con Matteo Renzi”. La fine di una lunga storia vissuta nel ‘canale principale’ del centrosinistra, dalla Sg al Pd, passando per i Ds.

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