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"anche una nuova viabilità"

Nuove abitazioni in Via Istria, passa la pratica in consiglio comunale

Approvata con i voti della maggioranza la proposta di un privato per l'edificazione di palazzine fra l'ospedale Sant'Andrea e la ferrovia. Dall'opposizione: "Solo un'operazione immobiliare, non c'è bisogno di altre case in città".

Nuove abitazioni in Via Istria

Per chi mastica le vicende di consiglio comunale non c’erano margini di dubbio sulla possibilità che le delibere discusse nella lunghissima notte di ieri potessero trovare ostacoli anche se, col passare della serata, non è mancata la discussione tra maggioranza ed opposizione. Parliamo delle tre deliberazioni proposte dalla giunta comunale per tre distinte aree cittadine con destini differenti, tutti da scrivere. Ma se per quel che concerne la destinazione di zona al servizio religioso di interesse urbano ubicato in Via Toti 15 in località San Bartolomeo (sede del convento e casa del custode del Monstero Suore Carmelitane Scalze, ormai sgombro e in disuso, potranno essere oggetto di riqualificazione assumendo le destinazioni d’uso degli immobili limitrofi), la pratica passa con venti favorevoli, due contrari e undici astenuti, è stata battaglia, quanto meno a parole, sulle altre due. La prima riguardava la proposta di rigenerazione di ambiti urbani in condizioni di degrado urbanistico ed edilizio per quel che concerne il distretto di trasformazione A2D/B Via Istria che passa col voto compatto della maggioranza (20 favorevoli, 13 contrari): “Per quell’area è stata presentata una proposta privata da parte de L’ingegnere Costruzioni S.r.l. per la variante al Puc – ha spiegato Anna Maria Sorrentino, assessore all’urbanistica – per valorizzare un’area abbondanta e degradata lungo la ferrovia Genova-La Spezia-Pisa, che, per intendersi, va dal pronto soccorso alla ferrovia. Una zona a sud dell’area di Valdellora, accessibile da Via Crispi, da Via Redipuglia e da Via Asso. Si tratta di interventi di qualità urbana, di rigenerazione della superficie esistente, con permesso a costruite nuove unità abitative e recupero anche a fini viabilistici visto che grazie a questa soluzione la città avrebbe un collegamento diretto tra la galleria Spallanzani e l’ospedale Sant’Andrea”.

Il botta e risposta fra maggioranza ed opposizione avviene nel merito e nel metodo. Inizia Guido Melley, capogruppo di LeAli a Spezia: “Siamo alle solite: non c’è un piano regolatore, un disegno complessivo che contestualizzi questi tipi di interventi. Quell’area può essere utilizzata anche per altri scopi, penso a funzionai artigianali ma mi pare che questa giunta pensi soltanto all’opzione abitativa. E ancora una volta dietro ad un’area abbandonata, non c’è un’idea ma ci si limita a tenere conto delle proposte private. Non siamo contrati allo sviluppo immobiliare ma non esiste solo un’edilizia residenziale”. Massimo Baldino Caratozzolo, consigliere del gruppo misto, tuona: “No alla città proconsole di Genova che fa le cose sulla base delle leggi varate dalla Regione. Quell’area è in verità strategica per il centro: perché non fare anzi dei parcheggi? Se c’è una cosa di cui noi non abbiamo bisogno sono altre case. Si opera con la mentalità degli anni ’70 e a mancare sono sempre le idee”. Il consigliere totiano Emanuele Corbani è il primo della maggioranza a difendere quell’indirizzo: “Quella zona è piena di parcheggi”, mentre i consiglieri Andrea Costa prima e Giacomo Peserico poi si rivolgono a Melley: “Se bastasse destinare aree alle attività produttive per generare lavoro sarebbe diverso. Ma non è così: quell’area è abbandonata, c’è un capannone in disuso e se il privato pensa ad un investimento del genere avrà fatto i suoi studi. Una palazzina nuova, del verde intorno e il collegamento ospedale-Spallanzani lungo la ferrovia che è molto positivo perché oggi le ambulanze per raggiungere il pronto soccorso dalla zona nord della città devono compiere un giro tortuoso”. Anche Lorenzo Forcieri boccia l’approccio nel metodo: “Così facendo si è sempre in balia del privato che viene a proporre, è impossibile valutare se quell’area possa essere recuperata in altro modo”. Marco Raffaelli, consigliere Pd, chiede di andare oltre il “tecnicamente possibile” per giungere ad un “politicamente possibile”, Federica Pecunia, consigliera di Italia Viva, torna sulla “mancanza di una vera prospettiva perchè non si rigenera un’area costruendo due palazzina”, mentre la meloniana Maria Grazia Frijia taglia corto: “La pratica è a norma di legge, l’intervento positivo e riqualificante. Penso che l’intervento di un privato vada sostenuto, siete sempre quelli del no”. La capogruppo pentastellata Donatella Del Turco sul solco di Forcieri: “Cosa serve la politica se basta uno coi soldi per arrivare e fare quello che vuole? In città non c’è emergenza abitativa, anzi, vedo che è sempre più vuota: c’è bisogno semmai di interventi più sociali”. Opposte visioni ma la delibera passa coi voti della maggioranza.

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