La Spezia - Che fine ha fatto l'accordo sottoscritto nel 2016 fra Marina Militare e Comune della Spezia nel quale si concedevano ad uso civile circa 6mila metri quadrati dell'area conosciuta come ex Magazzino Difo a Porta Marola? A chiederselo, oltrechè i residente della frazione, anche i consiglieri comunali Melley e Centi che hanno chiesto lumi all'amministrazione durante l'assemblea di ieri: "La popolazione di Marola rivendica da sempre il recupero di spazi ad usi civili all'interno delle aree occupate dall'Arsenale della Marina Militare in prossimità del quartiere - spiega in premessa Melley nel suo intervento - e nel corso degli ultimi decenni è stato attivato un percorso di collaborazione volto a garantire la parziale fruibilità di alcuni spazi retrostanti porta Marola. Da molto tempo si è rivelato indispensabile il ruolo di stimolo e supporto garantito dalla Prima Circoscrizione (e dal relativo Comitato di gestione territoriale), sino a quando gli organi del decentramento sono stati aboliti a causa di una legge davvero poco lungimirante. Agli abitanti da anni è stato concesso in uso lo specchio acqueo ed un'area a terra per le attività diportistiche senza dimenticare l'area verde dove insistono strutture spedivo e spazi ricreativi che rappresentano da sempre luoghi di socializzazione per la popolazione marolina e per l'organizzazione di eventi, feste e sagre".
Melley arriva al sodo, all'oggetto del contendere, facendo riferimento al fatto che da quando la giunta attuale si è insediata sono passati più di tre anni: "Nel corso del mandato della precedente amministrazione si è addivenuti ad un ulteriore accordo, con il quale è stata data in concessione all'ente locale un'area di circa 6.000 mq dietro le mura ed ubicata in prossimità dell'area a mare con annesso porticciolo. In relazione a tale operazione erano state avanzate diverse ipotesi e progetti d'uso rimasti però al momento totalmente lettera morta". Che cosa è successo allora, nel frattempo? Tocca a Manuela Gagliardi rispondere: "Nel settembre 2016 fu sottoscritto un contratto preliminare di locazione con Difesa Servizi che prevedeva la sottoscrizione di un contratto vero e proprio con un canone di locazione da 6mila euro, per una durata di 19 anni. A questo pre-accordo non è seguita la stipula vera e propria nonostante la vecchia amministrazione sia rimasta in carica fino al giugno 2017. Si tratta di un'area interna all'Arsenale che, per poter essere utilizzata, aveva bisogno di una serie di opere: come un recinto divisorio con un servizio di video-sorveglianza, senza dimenticare i diversi lavori di demolizione, un impianto di illuminazione, per un importo all'epoca stimato in 700mila euro. L'altro problema è che non ci sarebbe stato un libero accesso: fu infatti ipotizzata una passerella sovrastante le mura che già all'epoca fu valutata in una spesa fra gli 800mila e 1 milione di euro. La concessione avrebbe dovuto concludersi nel 2035 ed è abbastanza chiaro che quest'area non sarebbe mai rimasta totalmente a libera disposizione della cittadinanza anche perché, come detto, si parla di un accesso contingentato. Ci siamo così confrontati con Difesa Servizi ma è anche vero che nonostante le tante sollecitazioni mosse da parte del Comune, non si è ancora riusciti ad individuare una soluzione soddisfacente che non può venire soltanto da noi ma deve essere condivisa anche dalla Marina Militare. Vogliamo trovare una strada per dare un po' di soddisfazione agli abitanti di quel quartiere, consapevoli del fatto che sono problematiche importanti e che ciò che è stato sottoscritto nel 2016 fu un preliminare".