La Spezia - "Peracchini dice no al progetto di Enel, dice che ha fatto tutto ciò che poteva per non avere la centrale a turbogas.
A nostro avviso invece non è stato fatto tutto ciò che si poteva e doveva per contrastare dall’inizio con atti concreti il progetto di Enel di convertire a gas la centrale di Spezia". Juri Michelucci, Capo Gruppo Italia Viva in Regione Liguria e Federica Pecunia, consigliere comunale del partito di Renzi, attaccano: "Questo semplicemente perché Toti ha dato mesi fa il via libera a quella trasformazione e lo ha fatto pubblicamente ad un convegno durante il quale pareva essere addirittura un’opportunità per la città. Dopo più di 60 anni di presenza della centrale a carbone e dopo che la Sen del 2017 aveva individuato tra le centrali in dismissione proprio l’Eugenio Montale. È del tutto inutile dunque oggi che Peracchini gridi allo scandalo: nell’ottobre del 2018 fu proprio la sua maggioranza ad approvare un ordine del giorno in cui si apriva alla possibilità di una conversione a gas, salvo poi ritrattare tutto. Ma se si gioca al poliziotto buono e cattivo è chiaro che si diventa poco credibili".
Ancora i consiglieri: "Toti dovrebbe dire a chiare lettere, rispettando la volontà del territorio, che non siglerà mai il patto Stato-Regione. Una volta fatto questo certo che sarà il Governo a doverne prendere atto e Italia Viva è pronta a fare la sua parte in questa battaglia. Ma non a farsi prendere in giro da chi urla alla luna: per mesi abbiamo chiesto un tavolo di concertazione che c’era fino al 2017 e che Peracchini non si è mai impegnato a ricostituire. Oggi Enel decide del nostro territorio perché il sindaco della città non ha imposto regole chiare da subito, quelle regole che fino a pochi mesi prima avevano impegnato tutti settori e le istituzioni alla concertazione per decidere il futuro industriale di quei 73 ettari. No. Non è stato fatto tutto il possibile. Toti ha fatto tutto il possibile per avere la centrale a turbogas”.