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"sempre a fare critiche"

I totiani alle minoranze: "Nuovo Felettino? Emersa clausola che scarica sulla nostra Asl5 gli eventuali oneri legali"

Cantiere Ospedale Felettino

“Sarebbe bello, almeno per una volta e in un periodo complesso come quello attuale, caratterizzato da un’emergenza sanitaria, vedere una mano tesa da parte delle opposizioni. Un sostegno forse sarebbe troppo, ma non ricevere un attacco o una critica fine a sé stessi sarebbe già un passo avanti”. I consiglieri del gruppo Cambiamo! della Spezia rispondo così ai gruppi di minoranza sulla vicenda del nuovo progetto dell’ospedale Felettino. “Invece no: di fronte al nuovo progetto per l’ospedale Felettino, incompiuta per eccellenza delle precedenti amministrazioni targate centro-sinistra, che Regione Liguria sta portando avanti, le minoranze consiliari non fanno altro che mettere in dubbio la bontà del lavoro del presidente Toti e instillare nei cittadini l’idea che, ancora una volta, l’ospedale non si farà – proseguono i consiglieri – Quello della realizzazione del nuovo ospedale è un tema troppo importante per gli spezzini, perciò è avvilente constatare che chi li rappresenta non fa altro che screditare l’impegno che le attuali giunte comunale e regionale stanno mettendo per riparare a decenni di non fatto e, per ultimo, a un appalto che non era degno di esser definito tale””.

“Ma visto che le opposizioni preferiscono mettere in cattiva luce Regione, Ire, Comune e Asl5, non resta che ricordare loro, che si ergono a difensori dei diritti degli spezzini, cosa è stato il Felettino sinora – aggiungono -: anni e anni di promesse, progetti, dietro front, per arrivare a un progetto appaltato a una settimana dalle elezioni regionali del 2015, con tutti i difetti che quel portava con sé e che ha dimostrato quanto fosse inappropriato e ingestibile, addirittura è emersa una clausola del 2013, quindi risalente all’amministrazione Burlando, che scarica sulla nostra Asl5 gli eventuali oneri legali. Ereditare e risolvere una situazione di questa complessità non è certo semplice. Ma è più facile dimenticare o non vedere gli errori fatti, anziché farsi un esame di coscienza e provare a essere collaborativi”, concludono.

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