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Grondacci candidato M5S: "Ho mandato pieno, non sarà scenario romano"

Ieri sera l'assemblea plenaria grillina ha deciso di bypassare le Comunarie e di chiedere al giurista ambientale di accettare la candidatura. Niente alleanze, ma "la giunta uscirà da una piattaforma civica".

Marco Grondacci

Dopo meno di due settimane di dibattito il Movimento cinque stelle della Spezia ha deciso: via le primarie, Marco Grondacci candidato e sì a una piattaforma civica per dialogare con quelli che, se i regolamenti nazionali lo consentissero, sarebbe gli alleati elettorali dei pentastellati alle amministrative spezzine del 2017.
Scelte ratificate ieri sera, nel corso di una assemblea plenaria il cui esito era tutt’altro che scontato. In un clima di fibrillazione, dovuto anche alle vicende che stanno sconquassando il partito nella Capitale, i militanti si sono confrontati sul tema in agenda da mesi, quello della necessità di effettuare le Comunarie. Un argomento sentito, sul quale si correva il rischio di una spaccatura. Invece, al termine dell’incontro, i grillini spezzini si sono trovati tutti d’accordo (34 voti a favore e 4 astenuti) sulla volontà di modificare il regolamento e sulla candidatura di Grondacci.

Abbiamo raggiunto telefonicamente colui che correrà alle amministrative con l’obiettivo di (ri)entrare a Palazzo civico (fu già assessore all’Ambiente nei primi anni Novanta) e di scalzare il centrosinistra dalla guida della città.
Che cosa è cambiato rispetto al giorno in cui ha reso pubblica la lettera (leggi qui) con la quale sembrava voler lasciare il campo di gioco, indicando le primarie come scelta più adatta per il Movimento spezzino?
“E’ la domanda più frequente di queste ore. Dopo un periodo in cui le date e i nomi possibili per le Comunarie cambiavano in continuazione ho posto un interrogativo: ci sono persone che, legittimamente, pensano di poter fare meglio di me o si stanno proponendo candidature di bandiera solo per fare le primarie? Ritenevo, e ritengo ancora adesso, che così sarebbero stati mortificati le persone e lo strumento di consultazione. Non lo trovavo utile, sensato, farle con la mia storia politica. Avrebbero avuto una ragione, invece, tra attivisti che si affacciano per la prima volta alla politica attraverso il M5S. Questo ha innescato una accesa discussione interna al movimento che è sfociata ieri nel no alle primarie e nella richiesta nei miei confronti di accettare la candidatura, cosa che farò martedì prossimo, nel corso di un’altra assemblea, visto che sono in ferie e ieri non ho partecipato. Sono soddisfatto soprattutto del voto unanime da parte dei presenti, a significare che non rappresento una fazione, ma tutti. Anche perché altrimenti avrebbe tolto significato alla decisione di scegliere un elemento della società civile”.

Come vi muoverete sul fronte della alleanze, proibite dalla normativa nazionale, ma che sono state un tema sul quale lei ha insistito molto?
“Costituiremo una sorta di contenitore civico, all’interno del quale saranno presenti le realtà esterne al Movimento con le quali è possibile instaurare un dialogo e nelle quali potremmo individuare i membri della squadra di giunta. Questa piattaforma resterà come organo di controllo terzo del nostro operato e avrà una funzione di garanzia, nel caso in cui dovessimo vincere le elezioni. Non so se riusciremo a costruire un legame con la sinistra alternativa e con liste civiche, come quella di Giulio Guerri, o comitati. Ma saremo disponibili a farlo”.

Quali sono le tempistiche che si pone per la creazione della squadra di giunta da presentare agli elettori?
“A novembre avremo idea di chi starà con noi e chi no, e solamente i seguito, da questa valutazione, sceglieremo gli elementi che reputeremo giusti per lavorare con lo scopo di migliorare la città”.

Quali saranno gli antagonisti più temuti?
“I nostri primi avversari siamo noi stessi. Se saremo autoreferenziali, se non costruiremo un programma ascoltando i consigli di chi si è occupato dei problemi della città. Ma anche se penseremo di costruire la squadra solamente sul criterio dell’appartenenza e non dell’empatia politica. Dopo di che, è logico, dovremo fare i conti con il centrodestra e con il centrosinistra”.

Ritiene che anche alla Spezia il Movimento cinque stelle parta avvantaggiato in caso di ballottaggio?
“Penso di sì, che quello che è successo in altre situazioni pochi mesi fa possa succedere anche da noi. Se non ci saranno troppe liste civiche ad erodere voti al nostro simbolo, se riusciremo a centrare il ballottaggio, magari in contrapposizione al Pd, avremo buone possibilità di vittoria. Sarà importante anche evitare lo scenario romano e arrivare alle elezioni con un mandato pieno, non solamente di una parte del Movimento”.

Il programma. E’ praticamente pronto, stilato nel corso degli Human lab portati avanti dagli attivisti. Lo modificherà o non ci metterà mano?
“Partiremo dalla base di quello che è stato raccolto nel corso degli incontri nelle diverse zone della città, ma certamente interverrò per migliorarlo, io in prima persona e attraverso quelli che individuerò come collaboratori”.

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