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Politica

Graziano: "Non c’è uno scontro mediatico con Guerri, Caratozzolo fa tutto da solo"

Giulio Guerri e Massimo Caratozzolo

“Scrivo a nome del coordinamento della Lista “Per la Nostra Città con Giulio Guerri”, costituito dalla maggioranza dei candidati delle Liste Guerri, che con due documenti politici, il primo firmato da 49 candidati e di cui sono stato primo firmatario, il secondo firmato da 50 candidati, hanno sfiduciato il consigliere Baldino rinnovando la fiducia a Giulio Guerri quale unico loro rappresentante in Consiglio Comunale”. A parlare è Pasquale Graziano, del coordinamento della lista “Per la Nostra Città con Giulio Guerri”, intervenendo nell’ambito della querelle che da settimane vede impegnati il presidente del consiglio comunale e il consigliere Caratozzolo, detto Baldino, passato all’opposizione.

“In una intervista recente Baldino afferma che non esiste un coordinamento di “Per la nostra città”, ed ha ragione ma solo perché non esiste una lista o un gruppo che si chiami così, bensi il nome corretto è “Per la Nostra Città con Giulio Guerri” legittimato dalle ultime elezioni. Pertanto rivendico la legittimità della mia firma apposta a questa lettera. Premetto che ho per il consigliere Massimo Baldino Caratozzolo il più totale rispetto riconoscendogli la facoltà di assumere in Consiglio comunale la posizione che più ritiene giusta. Anzi, in passato ho anche apprezzato alcune sue battaglie. Tuttavia desidero intervenire per ristabilire un minimo di verità e chiarezza rispetto ad una narrazione giornalistica che vorrebbe far credere all’opinione pubblica che esista una guerra mediatica fra i consiglieri comunali Guerri e Baldino. Devo infatti rilevare – prosegue Graziano – che questa rappresentazione non è corretta in quanto la guerra mediatica la sta portando avanti il solo consigliere Baldino che parla tutti i giorni su giornali e social contro Guerri, mentre Guerri non ha mai rilasciato alcuna dichiarazione o intervista ma parla solo con atti ufficiali notificati in ambito istituzionale. Ricordo che Baldino ha deciso, da solo e unilateralmente, di passare all’opposizione, contro la volontà palesata non solo da Guerri ma dalla stragrande maggioranza dei candidati, espressisi con il documento politico ufficiale sopra ricordato che io ho personalmente notificato a Sindaco e Segretario Generale. Baldino non solo ha portato avanti – noncurante della posizione del Gruppo- la propria migrazione all’opposizione, ma ha pure tentato in modo arbitrario di cancellare dal Consiglio Comunale il nostro gruppo consiliare “Per la Nostra Città con Giulio Guerri” per soppiantarlo con uno di nome diverso e opposta collocazione e pretendendo di farlo anche a nome nostro nonostante l’avessimo già sfiduciato due volte. Tuttora pretende di mantenere per sé i posti negli organi consiliari che sono di competenza del Gruppo, che danneggia sia per l’anomalia istituzionale di avere rappresentanti in maggioranza ed in opposizione, sia anche continuando a partecipare alle commissioni in nostra rappresentanza pur sfiduciato. Con atti specifici, consegnati alle Autorità competenti, sia noi candidati che lo stesso Guerri in qualità di consigliere comunale, abbiamo fatto presente che il consigliere Baldino si è posto automaticamente e a tutti gli effetti fuori dal Gruppo consiliare “Per la Nostra Città con Giulio Guerri”, che riconosciamo a questo punto formato e rappresentato dal solo consigliere Guerri, al quale i candidati delle liste civiche che lo hanno sostenuto ribadiscono la loro piena fiducia. Il consigliere Baldino, ribadisco, ha la facoltà di assumere in Consiglio Comunale la posizione che più ritiene giusta, ma nella propria individualità e secondo quanto prevede il Regolamento, che stabilisce che il recedente, come nel suo caso, se non si accasa in altro gruppo consiliare esistente va nel gruppo Misto. Al riguardo non capiamo il recente intervento a favore di Baldino del Segretario dei Comunisti Italiani Sommovigo, il quale sostiene che nel caso attuale occorrerebbe rifarsi a quanto accadde nella passata consigliatura, quando la consigliera Cossu andò all’opposizione con il gruppo formato dalla lista unica PRC+PdCI. Quel caso non c’entra nulla. Allora infatti non ci fu alcuna problematica giuridica in quanto vi fu un accordo politico di spartizione tra PRC e PdCI, che portò fra l’altro ad un aumento di cariche istituzionali, per cui l’esponente del PdCI Ruggia rimaneva vicesindaco, il consigliere Sommovigo da consigliere semplice fu promosso capogruppo del Gruppo misto nel quale essendo solo continuò ad esercitare la politica PdCI rimanendo nella maggioranza e partecipando alle commissioni, mentre la consigliera Cossu del PRC rimaneva sola nel Gruppo e come tale poteva uscire dalla maggioranza andando all’opposizione come desiderava il suo partito e rimanendo capogruppo. Nessuna analogia quindi col caso attuale, dove c’è un Gruppo consiliare che come tale è e resta di maggioranza e un singolo consigliere che, per una scelta personale, non ne fa più parte, dovendo migrare come da regolamento nel gruppo Misto, anche se questo oggi, a differenza del caso Sommovigo, è già occupato dalla consigliera Saccone, la quale già occupa anche il posto di capogruppo e pertanto continuerà a partecipare lei alle commissioni. Confidiamo nel fatto che l’Ufficio di Presidenza decida quanto prima secondo regolamento superando lo stallo attuale”.

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