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Politica

Caso Puc, Pecunia: "Forcieri non dia lezioni di comportamento, è ancora indagato"

Paolo Manfredini e Federica Pecunia

“La misura è colma. Le accuse lanciate al Pd dalle liste a sostegno di Forcieri sono gravissime, oltreché ai limiti della diffamazione. Ormai si rivolgono a noi peggio degli esponenti del centrodestra, mentre notiamo che da parte loro non vi è mai stata una presa di posizione contro le formazioni della destra più estrema. È pazzesco che Forcieri, che per 40 anni ha rivestito ruoli di prestigio grazie al Partito democratico, oggi ripaghi la sua comunità con queste accuse vergognose e con la sua candidatura contrapposta al Pd. Nessuno, nel Pd, ha mai cercato di utilizzare il Sunia e non accettiamo simili illazioni, così come rispediamo al mittente le accuse diffamatorie rivolte a Manfredi sugli sms”. Federica Pecunia, segretario provinciale del Partito democratico, replica così agli strali lanciati dai componenti delle liste a sostegno di Lorenzo Forcieri nei confronti di Paolo Manfredini, tacciato di comportamento scorretto in campagna elettorale, e Massimo Federici, accusato di essere incapaco a governare.

“Senza contare, poi, che Forcieri non è certo nella posizione di dare lezioni, soprattutto scorrendo le cronache giudiziarie degli ultimi mesi per le quali risulta tuttora indagato. Probabilmente – prosegue Pecunia – si è irritato perché ieri il ministro Pinotti ha portato a casa gli interventi su Cadimare e Marola che lui, da sottosegretario alla Difesa, non è mai riuscito a ottenere. Ma il livore e il rancore non sono caratteristiche del mansionario di un sindaco”.

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