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"la mia email non doveva uscire dal comune"

Caratozzolo: "Dirò io cosa intendo fare rispetto al gruppo"

Il consigliere risponde all'articolo con il quale CDS rendeva nota una comunicazione con la quale preannunciava l'intenzione di lasciare la maggioranza e la lista "Per la nostra città con Giulio Guerri".

Giulio Guerri e Massimo Caratozzolo

Sono ore di tensione, quelle che si vivono all’interno del gruppo consiliare “Per la nostra città con Giulio Guerri”. Da settimane i rapporti tra il fondatore della lista civica e presidente del consiglio comunale, Giulio Guerri, e il capogruppo Massimo Caratozzolo erano apertamente conflittuali sotto il profilo politico, ma con l’avvicinarsi della fine del tandem la situazione è precipitata. Caratozzolo aveva deciso di lasciare la maggioranza, Guerri di rimanere accanto al centrodestra e al sindaco Peracchini al quale si era unito con l’apparentamento. Ma come fare con il gruppo, ufficialmente guidato da Caratozzolo, ma creato da Guerri anni or sono, tanto da portarne nome e cognome?
Dopo una serie di incontri più o meno condivisi con i membri della lista e dopo l’articolo di CDS di ieri sera (leggi qui), la situazione appare ancora confusa.

“L’articolo di Città della Spezia riguardante le mie dimissioni e passaggio tra i banchi della opposizione è (non per colpa del giornalista e amico Thomas De Luca) fuori fuoco e impreciso. Nulla infatti è stato ancora formalizzato e il giornalista è stato tratto in inganno da una mail che non è una lettera firmata ma solo un doveroso preavviso che in perfetta buonafede (che a questo punto sono felice di avere fatto) preannunciava la necessità di sbrigare pratiche importanti per il mio posizionamento alla opposizione (quello sicuramente confermato). Quella mail mai sarebbe dovuta uscire dai pc del palazzo comunale. Confido dunque in una doverosa rettifica e come già comunicato a chi di dovere la prossima settimana sarò io a dire cosa intendo fare e come intendo farlo nelle prerogative del ruolo che ricopro e che la legge mi consente”. Questo il post apparso questa mattina sul profilo Facebook di Caratozzolo, che dunque conferma di aver preannunciato all’ufficio di presidenza l’abbandono della maggioranza, ma preannuncia sorprese sul fronte della decisione di lasciare il gruppo.

Nel testo dell’email inviata agli uffici, stampata e protocollata come ogni altra comunicazione, affermava di ritenere naturalmente decaduto il vincolo che lo legava alla lista e pregava che si avviassero le pratiche per la cancellazione del suo nome dall’intestazione del conto corrente legato alla lista stessa, rendendosi disponibile a firmare le pratiche necessarie per rendere operativo quanto annunciato con l’email stessa. Il dato politico, quindi, è nero su bianco, ma la battaglia tra Caratozzolo e Guerri è pronta a spostarsi sul fronte burocratico e, chissà, addirittura legale.
Il dirigente Mario Piazzini ha infatti chiesto che la comunicazione fosse inviata nuovamente tramite pec o comunque riportando una firma autografa e non solamente nome e cognome in calce, così da poter avviare le pratiche sulla base di un documento che avesse una maggiore ufficialità.
Non per questo ci siamo sentiti obbligati a considerare il documento carta straccia, soprattutto sotto il profilo politico, e per questo ne abbiamo dato notizia. Che poi in politica, come nella vita, si possa cambiare idea o fare retromarcia è un altro paio di maniche.
La telenovela sta avvicinandosi alla puntata finale con colpi di scena, agguati e contromosse che secondo alcuni potrebbero addirittura portare a scenari ancora più paradossali di quelli vissuti per quasi un anno, quando Guerri e Caratozzolo erano separati in casa rispetto al resto della maggioranza. Sembra infatti possibile che, in quanto capogruppo, Caratozzolo possa portare all’opposizione il nome della lista “Per la nostra città con Giulio Guerri”, con lo stesso Guerri presidente del consiglio e allineato con la maggioranza. Ma potrebbe anche accadere che Caratozzolo lo inviti a uscire dal suo gruppo per entrare nel misto… Se ne saprà di più lunedì, dopo la conferenza stampa convocata dal consigliere per fare un po’ di chiarezza sulla fine di questa storia.

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