LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
Politica

Baldino, solita spina: "Ad oggi nessuna misura contro cementificazione"

Il consigliere di maggioranza, eletto con 'Per la nostra città - Giulio Guerri sindaco', pungola il primo cittadino Pierluigi Peracchini sul tema della salvaguardia del territorio.

Massimo Baldino Caratozzolo

L’eterodossia rispetto all’amministrazione mantenuta sull’aggregazione Acam-Iren, l’assenza in aula in occasione del voto sulla ‘mozione antifascista’ bocciata dal resto della maggioranza e ora un pungolo di natura ambientale ed edilizia: Massimo Baldino Caratozzolo, consigliere comunale di ‘Per la nostra città – Giulio Guerri sindaco’, ha infatti presentato un’interrogazione urgente rivolta al sindaco Pierluigi Peracchini spronandolo a dare segnali in ottica salvaguardia del territorio.

“L’8 gennaio il Comune ha pubblicato una comunicazione ufficiale a firma della dott.ssa Niggi – scrive Caratozzolo – che rende noto che il 27 dicembre 2017 è decaduta, automaticamente e a tutti gli effetti, la variante al Puc approvata dal Consiglio Comunale con delibera 17 del 18/04/2017. E’ stato specificato che sono cessate anche le misure di salvaguardia di cui all’art.42 L.R. 36/97. Nelle linee programmatiche di mandato approvate dal Consiglio Comunale viene chiaramente delineato l’impegno a preservare il territorio dalla cementificazione. Tale impegno è stato ufficialmente ribadito dal Sindaco nel suo intervento in Consiglio Comunale in data 18/12/ 2017. Il Consiglio Comunale, nella stessa data, ha approvato un ordine del giorno n.10/2017 che impegna il Sindaco (punto 4) “Ad adottare le varianti necessarie di salvaguardia al fine di evitare la ulteriore cementificazione dell’area pedecollinare, consentendo di fare salvi i principi fondamentali di tutela ambientale e di tutela del tessuto urbano'”.

Il consigliere di maggioranza aggiunge che “ad oggi non risultano pervenute dalla Giunta al Consiglio Comunale misure che corrispondano agli adempimenti di cui al punto 4 del richiamato odg 10/2017 né altri provvedimenti in materia urbanistica”, ritenendo “che tali provvedimenti avrebbero già dovuto essere in itinere, pena il rischio oggettivo di una loro potenziale tardività (problema che peraltro dovrebbe essere ben noto al sindaco e all’amministrazione comunale)”.

Cosa chiede il consigliere attivista al primo cittadino?
Chiede “in che modo la giunta comunale intende ottemperare all’impegno iscritto nelle linee programmatiche approvate dal Consiglio Comunale di salvaguardare il territorio dalla cementificazione e più specificamente al punto 4 dell’odg 10/2017 approvato dal Consiglio Comunale; per quale motivo alla decadenza del Puc (la cui data era già nota) tali provvedimenti attuativi della volontà del Consiglio Comunale non siano stati avviati nel procedimento istruttorio/deliberativo previsto per la loro adozione; quali siano nel dettaglio i provvedimenti che a tal fine l’amministrazione intende assumere e qual è il loro iter, con specificazione della relativa tempistica”.

Il fine lo ‘scomodo’ consigiere chiede a Peracchini “se egli è in grado di confermare le chiare e nette rassicurazioni date ufficialmente al Consiglio Comunale in merito al fatto che la decadenza della variante al variante del 18/4/2017 non coincida con il venir meno dell’ultima diga per preservare il territorio da interventi edilizi pur previsti dal Puc prima di tale variante”.

Più informazioni