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Politica

"Per gli eventi estivi sbagliati metodo e merito. Nessuna certezza sulle spese"

Federica Pecunia e Marco Raffaelli intervengono sulla programmazione estiva in città: "Sull'affidamento diretto il centrodestra disse che era un atteggiamento vergognoso"

Maltempo

“Estate spezzina 2019, sbagliato metodo e merito”. Fa discutere per l’opposizione l’affidamento diretto degli spettacoli estivi da parte del Comune. E in merito intervengono gli esponenti del Partito democratico Federica Pecunia e Marco Raffaelli.
A esordire è la capogruppo del Pd in consiglio comunale che in una nota scrive: ” È stata scelta una società commerciale privata senza spiegare come e perché si è giunti proprio a quella scelta. Non è stato fatto un bando che pur con tutti i suoi limiti, se formulato con criterio, assicura almeno di tentare di fare una scelta vantaggiosa per il Comune. Quest’anno a quanto ci risulta, non è stata fatta neanche una semplice indagine di mercato per capire se esistessero altre possibili proposte oltre a quella della società incaricata. L’affidamento diretto serve almeno per avere finalmente un programma estivo annunciato in anticipo rispetto al solito ? Magari fosse questo, invece il programma è stato annunciato solo venerdì”.
“La formula scelta costa al Comune – scrive Pecunia – 22.500 euro pagati alla società Blues In solo per scegliere 5 concerti, oltre al concerto sorpresa. Curiosamente, tutto il resto dei costi e dei rischi economici della progettazione sarà a carico del Comune e non di chi è stato pagato per farla. Il rischio di impresa grava quindi solo sull’amministrazione, quindi dov’è il vantaggio? Sospettiamo che i costi complessivi saranno probabilmente più alti delle passate edizioni, le notizie in merito fornite dall’Ente, anch’esse poche, oscure e frammentarie ci permettono di parlare di 22 mila euro, più 100 mila, oltre 30 mila di sponsor sottratti ad altre iniziative. Probabilmente neanche il sindaco sa con certezza quanto spenderà davvero il Comune. Non si preoccupi, noi saremo qui a controllare”.
“Nel merito – scrive ancora Pecunia – davvero sei concerti in tutta l’estate è tutto quanto di cui necessita una città in grande espansione turistica, che esiste non certo grazie a questa Amministrazione? I nomi scelti, inoltre, senza alcun tentativo di valorizzare le peculiarità e caratteristiche del territorio, anche se fossero integrati anche da un nome più attrattivo che magari suona a luglio a Genova o altra città limitrofa, sono quanto di meglio possiamo proporre nella complicata lotta per il posizionamento turistico? È davvero così piatta e anonima l’immagine che questo sindaco ha della nostra città? C’era bisogno di tanta segretezza e opacità per un risultato tanto banale? L’affidamento diretto veniva ritenuto dal centro destra vergognoso quando fatto dall’amministrazione Federici, che pure era stata in grado di dare conto del perché aveva affidato direttamente e a chi la realizzazione dell’Estate con i risultati che sono stati sotto gli occhi di tutta la città per quattro anni, circa 35 eventi ad estate, costi per il comune pari a circa 40 mila euro, rischio a carico delle realtà affidate. Un altro metodo, un altro merito”.
Sempre sulla questione Marco Raffaelli, altro esponente del Partito democratico dell’opposizione scrive: ” Appresa la modalità dell’affidamento diretto per gli eventi dell’estate spezzina ho pensato che il Sindaco si fosse trovato tra le mani un’occasione da urlo. Così imperdibile da rinunciare a una gara tra diverse opzioni come fatto in passato. Non nascondo la delusione quando ho letto il cartellone. Come si può pensare di vivacizzare per mesi una città come Spezia con 6 concerti, tutti in centro, di cui alcuni ritagliati su un target che il sabato sera in una discoteca qualsiasi può trovare la stessa offerta? Non c’è una costanza. Non c’è una connessione con zone più periferiche. Ne capacità di attrarre più fasce d’utenza con un singolo evento.Per di più alcune date pestano i piedi a eventi del festival del jazz. Insomma la montagna ha partorito un topolino, il tutto spendendo più soldi di prima e negandosi la possibilità di avere più ipotesi tra cui decidere”.

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