La sconfitta era una delle opzioni da prendere in considerazione e a detta di molti era anche quella più probabile. Per questo in Via Lunigiana non si fanno tragedie per l’esito delle urne. Il Pd spezzino si lecca le ferite e guarda al lato positivo della tornata elettorale.
“Il risultato non è definitivo, ma sembra assodato che dovremmo essere la prima lista con una percentuale che si aggira intorno al 23 per cento. Un buon risultato, se confermato”. Iacopo Montefiori parla a nome del Pd spezzino, visto che il commissario Daniele Borioli è a Valenza, sua terra di origine, in provincia di Alessandria, dove si sono svolte le elezioni comunali.
“Non stappiamo certo le bottiglie – prosegue Montefiori – ma rispetto all’ultima tornata siamo in ripresa e questo ci dà forza, anche perché in certi comuni della provincia ha vinto Sansa, come a Sarzana. Questo ci dà la possibilità di lavorare con maggiore serenità e convinzione ai prossimi obiettivi, a cominciare dal comune capoluogo”.
Analizzando il voto in provincia e confrontandolo con quello regionale è piuttosto chiaro come il centrodestra abbia avuto qualche difficoltà in più ad affermarsi rispetto al resto della Liguria, con una forbice che scende dal 16 per cento regionale al 6/7 per cento provinciale (quando mancano ancora poco più di 400 sezioni in Liguria e poco meno di 100 a livello spezzino). Una vittoria meno netta, quella di Toti, ma comunque una vittoria che sino a qualche anno fa sarebbe stata praticamente impensabile.
Stupisce, però, il confronto col resto della regione, forse anche a causa dell’aumento vertiginoso dei casi in provincia e alla Spezia in particolare.
“L’ultimo mese ha penalizzato un po’ tutti, non consentendo di portare a termine una campagna elettorale che era già singolare di per sé. Abbiamo comunque tentato di farla al meglio e il nostro grazie va ai tanti che si sono impegnati, donne e uomini, volontari e iscritti, sindaci e semplici militanti, che hanno lavorato sodo 50 giorni. Però bisogna rilevare – aggiunge l’ex consigliere comunale Pd – che alla Spezia la succursale totiana ha mostrato qualche scricchiolio, soprattutto nel confronto col resto della Liguria e con Genova”.
Poi Montefiori guarda verso altri concorrenti. “Chi ha pensato di costruire una alternativa a Toti diversa dalla nostra non ha incontrato il favore dell’elettorato”. Il riferimento, anche se non esplicitato, è a Italia viva, che si è fermata sotto il 3 per cento e dunque, a meno di stravolgimenti a opera delle ultime sezioni scrutinate, non esprimerà nessun consigliere. Un dato che, anche sommato a quello della coalizione pro Sansa, non avrebbe inciso nel risultato finale.
“C’è stata una certa polarizzazione – rileva ancora Montefiori – ma in politica uno più uno non fa quasi mai due. Toti ha avuto una rincorsa molto più lunga di tutti noi e si è visto. Ma il Pd spezzino, dopo un momento di confronto anche acceso e di pluralità, ha lavorato unito all’obiettivo comune. E questa sera possiamo essere certi che almeno un consigliere regionale di centrosinistra sarà espresso dalla provincia spezzina”.