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Il ricordo

"Mio zio Tino Acerbi, un galantuomo d’altri tempi"

Vimal Carlo Gabbiani

“Domenica mattina è scomparso Tino Acerbi. Classe 1924, figura di primo piano della vita pubblica della nostra provincia per decenni – prima nel Consiglio Comunale spezzino e poi in Regione Liguria dal 1970 al 1990 sia come consigliere che come assessore – era largamente rispettato da tutti, avversari compresi. Galantuomo di altri tempi, fu protagonista di una politica diversa rispetto a quella superficiale e aggressiva di oggi fatta di tweet e di insulti reciproci. L’ultima volta che lo vidi fu il mese scorso a Sesta Godano, il paese d’origine a cui era legatissimo e in cui amava trascorre le domeniche e le estati. Era presente il fratello, l’Arcivescovo Angelo Acerbi, ed era stato invitato anche il Vescovo diocesano L. E. Palletti che all’ultimo non era potuto intervenire perché impegnato nella giornata dei funerali solenni per le vittime della tragedia del Ponte Morandi. Mi disse di come ammirasse molto il riserbo e la gentilezza del Vescovo Palletti e di quanto fosse dispiaciuto nel vedere Genova in ginocchio. Passeggiammo brevemente nel frutteto e demmo un’occhiata alla sua biblioteca, dove aveva catalogato con il proprio sigillo moltissimi volumi. In questi piccoli gesti e nelle sue parole potei riconoscere tutto il suo orizzonte valoriale: l’amore per la propria terra, l’impegno civile, l’affetto per la famiglia, la fede cristiana. Passeggiando nell’orto della sua casa natia si percepiva chiaramente come ritrovasse una connessione con la sua giovinezza, con le sue radici che furono per lui sempre importantissime. E poi la passione per la storia e la letteratura, una curiosità intellettuale straordinaria che non lo ha mai abbandonato. Istinto naturale per la giustizia e grandezza di spirito, queste le sue qualità più belle che hanno guidato tutto il suo agire sia nella vita pubblica che in quella privata. Eroe della Resistenza, sempre in prima fila in battaglia dove a detta di tutti dimostrò un coraggio leonino, fu protagonista della difesa di Scogna da una rappresaglia dei tedeschi, riuscendo alla testa di un pugno di uomini a salvare le vite di molti civili. Era un uomo giusto, pronto a battersi vigorosamente per i valori in cui credeva rimanendo sempre rispettoso di tutti. Qualità che lo hanno reso un servitore delle Istituzioni esemplare e che sono così rare a trovarsi in chi oggi è protagonista della vita pubblica. Un senso dell’onore ed uno stile ispirato a valori alti che oggi mancano molto e di cui Tino Acerbi fu sempre un magnifico interprete”.

Vimal Carlo Gabbiani

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