La Spezia - E così abbiamo raggiunto la terza intervista natalizia, dove assistiamo alle sempre piú indecorose affermazioni di un Sindaco che, anno dopo anno, infarcisce l’elenco di coloro a cui dare la colpa, per mascherare le proprie incapacitá.
In ordine: “Quelli di prima”, i terminalisti, la Sovrintendenza dei Beni culturali, il Governo (rigorosamente a fasi alterne), Enel, ora anche la Marina Militare.
Mi dispiace, non riesco piú a trovarvi un minimo di pudore. Sembra di assistere a un film: Peracchini nel paese delle vittime.
Il vero problema é che la vittima non é il Sindaco. Sono gli spezzini. Ascoltano ogni anno questo elenco di promesse che non si tramutano mai in opere realizzate. Anzi aumentano nel numero di quelle che si sono rilevate frottole. Oggi ci mettiamo anche Piazza del Mercato. Dopo 1000 giorni di discussioni, finti percorsi partecipativi, decine di migliaia di euro degli spezzini buttati via in progetti, scopriamo che non si fará nulla.
E la colpa sarebbe degli altri?
Il punto Sindaco é che in Italia ci sono delle leggi e degli Enti pubblici e privati, con le quali tutte le Amministrazioni locali del Paese si devono confrontare.
La Sovrintendenza, la Marina, il porto, Enel ecc. esistono e sono qui da svariati decenni. Nonostante ció le opere pubbliche e le trasformazioni di questa cittá sono state sempre portate avanti dai suoi colleghi precedenti. Perché si tratta di conoscere le norme, usare diplomazia e ruolo politico sapientemente, pensare a progetti seri. In poche parole: saper fare gli Amministratori. Dopo tre anni é chiaro che lei non é in grado di farlo. Dalla sua puó vantare solo un risultato: quello della differenziata, grazie agli investimenti di Iren seguiti all’aggregazione con Acam (che peró, ricordo, non voleva).
Il resto sono o discorsi che ascoltiamo da piú di tre anni o, quando ci mette le mani, danni. Danni per la cittá e per gli spezzini.
Tralasciamo la parte dove incensa la sanitá, elencando dei primati che sono solo nella sua testa. Essendo stata Spezia l’unica provincia della Regione che non ha avuto un’ospedale Covid durante la prima ondata, o una tenda triage fuori dal pronto soccorso fin da subito. Dove i malati oncologici hanno dovuto fare una battaglia con le proprie forze per ottenere un riparo decente in cui attendere l’accesso alle cure chemioterapiche. E dove l’ASL5 ha sbagliato gli ordini dei vaccini influenzali di migliaia di unitá, proprio nell’anno in cui servono urgentemente. Davanti a questi episodi lei dice che andiamo bene. Evidentemente un minimo di vergogna non riesce piú a provarla.
Ma l’incredibile arriva dopo. Ed é talmente assurdo che faccio fatica ad attribuirle uno stato di luciditá quando rivendica per sé una parte dei meriti dello Spezia in Serie A. Lo sforzo compiuto dagli Assessori nel resistere e mantenersi composti non dev’essere stato semplice.
Ecco, peró, almeno la squadra della cittá la lasci in pace agli spezzini.
Marco Raffaelli, consigliere comunale Pd.