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Politica

"Governo e Stato Maggiore stanzino i fondi per la bonifica dall’amianto"

La Commissione Ambiente porterà una mozione unitaria al Consiglio comunale sulla questione eternit nella base navale. "I cittadini di Marola attendono un segnale".

Arsenale militare

Una mozione unitaria da portare al primo consiglio comunale utile. La licenzia la Commissione Ambiente nel pomeriggio per cercare di spingere la città a uno scatto in avanti sul tema dell’amianto, in particolare quello presente all’interno dell’arsenale marittimo. Passa con il voto unanime di tutti i consiglieri, un esito che sancisce il lavoro di limatura fatto nei giorni immediatamente precedenti alla fine del 2018. Ne esce un documento che parte dai fatti di Marola del 29 ottobre ma che potrebbe poi essere esteso a tutto il territorio comunale se darà i frutti sperati.

La parola d’ordine è “partecipazione e trasparenza”, per coinvolgere i cittadini in una serie di incontri con amministrazione, Marina Militare, Arpal, Asl e presidi delle scuole che sorgono vicini alle aree militari interessate. La richiesta ad Arpal è di avere a breve un “monitoraggio relativo alla dispersione di amianto nelle aree civili”, mentre all’Asl il compito di ottenere dalla forza armata la “mappatura dei siti all’interno della base con presenza di amianto” che dovrebbe già essere stata prodotta.
Obiettivo grosso è infine quello che porta a Roma per chiedere “al governo italiano e allo Stato maggiore della Marina Militare di prevedere stanziamenti ad hoc per la bonifica prioritaria dei siti dell’Arsenale militare prossimi alle aree civili più frequentate”. Infine il tutto piazzato sotto la lente di ingrandimento di “un protocollo d’intesa tra Comune della Spezia, Marina Militare, Arpal e Asl per il monitoraggio degli interventi di bonifica all’interno della base e nelle aree civili adiacenti”.

Sono questi i punti chiave su cui i capigruppo hanno trovato una convergenza unitaria che va da sinistra a destra. Una condivisione che per ora fa contenti tutti, da Fabio Cenerini a Jessica de Muro, da Massimo Lombardi a Paolo Manfredini, da Giacomo Peserico a Guido Melley che nell’occasione ha chiesto venga discussa al primo consiglio utile se troverà la stessa accoglienza alla riunione dei capigruppo del 15 gennaio: “I cittadini di Marola aspettano un segnale”. Per ora rimangono in ghiacciaia le postille esposte da Massimo Caratozzolo che voleva estendere il discorso anche alla zona di Marinasco e in generale a quelle aree private in cui si riportano situazioni di esposizione potenzialmente simili a quelle che hanno coinvolto Marola in occasione del fortunale del 29 novembre scorso.

Presenti anche il dottor Lorenzo Paita dell’Asl5 che ha spiegato come “il responsabile gestione amianto di Maricommi ha trasmesso ad Asl gli esiti di campionamenti effettuati a marzo e novembre 2018 il cui esito è stato negaitvo: non sono state trovate fibre di amianto”. L’assessore Kristopher Casati ha invece annunciato l’intenzione di ottenere a sua volta un campionamento su Marola nel corso del 2019. “Abbiamo già mandato un’offerta economica al Comune della Spezia”, la conferma di Fabrizia Colonna, direttrice dipartimento monitoraggi di Arpal. L’agenzia ha recentemente subito una riorganizzazione andata a regime dal 1° gennaio scorso. Non esistono più i dipartimenti provinciali, ma solo due dipartimenti regionali che servono le quattro province liguri. La convenzione per questo tipo di controlli andrà quindi stipulata con Genova.

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