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Tutto su assicurazioni e tasse sulle auto nel 2019

Import 2019

È vero e proprio caos per quanto riguarda la manovra 2019 sulle assicurazioni e i bolli auto, ma soprattutto sugli incentivi e ancor di più sulle tasse per l’acquisto di auto nuove

Cosa prevede la manovra
La manovra approvata alla Camera dalla commissione di Bilancio prevede importanti novità in materia di auto. Per quanto riguarda le assicurazioni l’intenzione è quella di introdurre delle tariffe uguali a seconda della propria classe di merito a prescindere dalla regione di appartenenza. Ad oggi e con l’attuale sistema gli automobilisti più virtuosi, ma di una regione ad alta incidentalità sono i più penalizzati. La polizza unica, fanno sapere da https://www.chescelta.it/, impatterebbe però negativamente sui premi annui delle regioni del nord, tra i più bassi di tutta Italia. Inutile aggiungere che la discussione è aperta e non priva di critiche e lamentele.

Nulla di certo anche per il bollo auto, che pur non venendo direttamente toccato da questa manovra, è sotto oggetto di studio quantomeno per essere rimodulato tenendo conto che al momento in Italia quasi la metà delle auto circolanti sono di classe euro 3 e quindi inquinanti con l’intento di incentivare il rinnovamento auto e di introdurre nuovi sistemi di calcolo che tengano in considerazione l’impatto ambientale dei veicoli. Ma le modifiche e le proposte che più hanno fatto discutere sono i bonus e i malus, tradotti in incentivi e tasse, ai quali verrebbero sottoposte le auto nuove.

Incentivi e tasse secondo le fasce di emissione di anidride carbonica
Per l’acquisto di una nuova auto, che si abbia diritto ad un incentivo o si sia soggetti al pagamento di una tassa, la discriminante è l’emissione di anidride carbonica. Le auto meno inquinanti, con emissione tra 0 e 20 g/km avranno diritto ad un importante incentivo pari a 6.000 euro, che scende a 3.000 per la fascia di emissione tra 20 e 70 g/km e a 1.500 per emissione di anidride carbonica da 70 a 90 g/km. Gli incentivi restano validi solo per le vetture entro le 3,5 tonnellate di peso, con massimo 8 posti oltre quello del conducente e per un totale complessivo di 300 milioni di euro.
Le auto invece con emissione superiore ai 110 g/km potrebbero dover pagare un sovrapprezzo variabile tra 150 e 3.000 euro in modo proporzionale al grado di inquinamento dell’auto.

Non si sono fatte naturalmente attendere le voci contrarie a questa manovra. In prima istanza se fossero già stati applicati questi cambiamenti alle auto vendute nei primi 11 mesi del 2018, soltanto l’8% tra coloro che hanno acquistato un’auto nuova ne avrebbero tratto beneficio, il 39%, rientrando nella fascia tra 90 e 100 g/km, non ne sarebbe stato toccato e quasi la metà avrebbe invece dovuto pagare la tassa. È anche vero però che questi incentivi mirano proprio a far cambiare abitudini negli acquisti di un’autovettura prediligendo quelle meno inquinanti.

Dibattito aperto
La questione è semplice. Se al di sotto della fatidica soglia dei 90 g/km, quella cioè entro la quale si ha diritto al bonus, rientrano utilitarie o comunque quelle auto che per fascia di prezzo sono alla portata della maggior parte degli italiani, la manovra può ritenersi positiva ed effettivamente efficace per il miglioramento della situazione ambientale. Se al contrario gli incentivi sono destinati soltanto ad auto a metano, elettriche o ibride, non propriamente economiche, il risultato di questo emendamento potrebbe tramutarsi in una clamorosa autorete non solo per le case automobilistiche, che vedrebbero rallentare le vendite, situazione tutt’altro che auspicabile in un periodo di quasi recessione economica, ma anche per le stesse entrate statali in termini di minor gettito Iva, tassa automobilistica e Itp per la messa in strada.

A fronte del coro di critiche che la manovra ha ricevuto, il vice premier, nonché ministro dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, si è dichiarato disponibile ad aprire un tavolo delle discussioni con i tecnici del settore, ma anche eventualmente con le associazioni dei consumatori, per migliorare l’emendamento e trovare una soluzione che risulti più giusta per tutti, sebbene alcuni punti oggetti di critica siano stati male interpretati, per una manovra che si pone l’obiettivo di incentivare la vendita delle auto meno inquinanti e parallelamente disincentivare l’acquisto di quelle con emissione di anidride carbonica oltre certi valori.

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