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Economia

Tassa Airbnb, spezzini interessati. Occhio a settembre

Estate senza decisioni ufficiali, la questione sarà affrontata in autunno. Ecco come potrebbe, condizionale d'obbligo visto che non c'è ancora unanimità, funzionare per chi affitta.

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Che gli spezzini si stiano gradualmente reinventando nel settore turistico è cosa ormai arcinota. La crisi di tutti gli altri comparti, la difficoltà a trovare un posto di lavoro senza aiuti e spinte politiche, la mutazione ancora all’inizio di una città che, comunque sia, fatica a fare il salto, quello vero. Ma fortunatamente il turismo funziona alla grande e albergatori e ristoratori si sfregano le mani guardando il lievitare del conto corrente: nella speranza che i mesi di settembre e ottobre somiglino, metereologicamente parlando, a quelli stupendamenti soleggiati vissuti dalla primavera in avanti.

Il business è sempre più in rete e gli hosting-site la fanno da padroni, dettando le regole del gioco ma assicurando al locatore un buon volume d’affari. E a proposito di piattaforme del genere, Airbnb è la più importante al mondo e da mesi si parla di una tassa ad hoc. Il 16 agosto è scaduto il termine per versare la cedolare secca del 21% sugli affitti brevi turistici di luglio. E per la seconda volta dall’entrata in vigore delle nuove regole, lo scorso 12 luglio, non tutti gli operatori hanno risposto alla chiamata. Insomma l’azione governativa atta a fermare il nero, va a singhiozzo e pensare che l’Agenzia delle entrate avrebbe voluto far emergere i redditi dalle locazioni brevi già da quest’estate

Se ne riparlerà a settembre e che andasse a finire così lo si era capito già allo scatto del primo versamento previsto per metà luglio: nessuna delle piattaforme così come le aziende iscritte alla Fiaip aveva adempiuto, perché il tempo per mettersi in regola era troppo poco. L’accordo posticipa l’entrata in vigore della circolare dell’Agenzia delle entrate al 12 settembre. Da quella data gli intermediari degli affitti brevi, come le agenzie immobiliari rappresentate da Fiaip o i privati attraverso Airbnb o altri siti, saranno tenuti a trattenere il 21% sugli incassi delle locazioni, per poi corrispondere la somma al Fisco. E il primo versamento sarà il 16 di ottobre. Accordo ancora da vidimare però e l’interpretazione dello Statuto pare controversa. Il decreto legge sulla tassa Airbnb fissa l’avvio della raccolta della cedolare secca dal primo giugno, tuttavia la circolare dell’Agenzia delle entrate, che spiega come farlo in pratica, arriva un mese e mezzo dopo. Anche qui il qui pro quo è evidente.

C’è da dire infine che AirBnb, Homeaway e Fiaip a luglio hanno detto senza mezzi termini di non aver avuto abbastanza tempo per adeguare i software dei portali per introdurre il calcolo del 21%, informare i proprietari di casa, formare i collaboratori, procedere alla riscossione e individuare, se fosse necessario, un legale rappresentante in Italia a cui affidare la responsabilità delle transazioni.

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