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Regole

Porto, le sigle: "Autoproduzione solo se mancano i servizi a terra"

Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti intervengono: "Confitarma, Assarmatori e Federagenti vorrebbero far cassa sui lavoratori marittimi e portuali".

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“La posizione assunta a livello nazionale dalle organizzazioni confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti sull’emendamento al dl Rilancio di regolamentazione dell’autoproduzione delle operazioni di sbarco/imbarco nei porti, è quanto i portuali e i marittimi aspettano da tempo”. Esordiscono così Fabio Quaretti, Marco Moretti e Marco Furletti, in rappresentanza delle segreterie territoriali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, nell’intervenire nel dibattito in corso a livello nazionale e locale con le associazioni datoriali.

“La sicurezza dei marittimi e i diritti dei lavoratori portuali – proseguono Quaretti, Moretti e Furletti – non sono elementi interpretabili a seconda delle convenienze del momento, ma sono fondamentali valori del lavoro, e in quanto tali devono essere rispettati in tutti i porti del Paese, attraverso regole chiare e semplici. Per questo dissentiamo dalla posizione di Confitarma, Assarmatori e Federagenti, che invece vorrebbero far cassa sui lavoratori marittimi e portuali e condividiamo pienamente una autoproduzione solo laddove non sono presenti i servizi a terra, autorizzata preventivamente a condizione che abbia in tabella di armamento personale appositamente dedicato e mezzi idonei. In un momento così difficile, ogni provvedimento che mette regole che impediscano concorrenza sleale e garantiscano la sicurezza sui luoghi di lavoro nei nostri porti, permette non solo la ripresa dei traffici ma anche la loro stabile strutturazione, favorendo efficienza e velocità delle operazioni in sicurezza”, concludono.

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