La Spezia - Raddrizzamento e ampliamento del Molo Italia, realizzazione del nuovo molo crociere a servizio della futura stazione marittima. E poi ancora ampliamento a mare del Molo Garibaldi, realizzazione terzo bacino a Fossamastra, ampliamento a mare della Marina del Canaletto e del Terminal del Golfo. Il Tar della Liguria ha respinto il ricorso presentato dall'associazione Verdi Ambiente e Società nei confronti di Autorità portuale, Ministero dell'ambiente e Lsct contro la decisione, da parte del ministero, di escludere la valutazione di impatto ambientale per le opere riguardanti il porto commerciale.
Nel 2014 l'Ap, visto l’aumento della domanda di traffico crocieristico, aveva approvato il progetto di adeguamento tecnico-funzionale per i due ambiti: il 5 (Molo Italia e stazione marittima) e il 6 (Molo Garibaldi e terzo bacino). La Soprintendenza, il 2 maggio del 2015, aveva valutato favorevolmente la compatibilità paesaggistica del progetto e di conseguenza il ministero aveva dichiarato non necessaria la Via per i lavori relativi all'ambito 6.
Questa la decisione a cui si sono opposti gli ambientalisti dell'associazione Vas, che avevano presentato ricorso al Tar ligure nel febbraio scorso dichiarando "irrazionale" la decisione di autorizzare i lavori al porto senza attendere l'esito della Via per l'ambito 5. Una tesi che oggi i giudici genovesi definiscono "non sorretta da adeguati principi di prova", ritenendo corretto il cronoprogramma dei lavori che partiranno appunto da quelli nel Levante cittadino.
Accettata anche la definizione del porto di "adeguamento tecnico-funzionale" per le opere, senza bisogno dunque di andare a toccare il piano regolatore portuale con una variante vera e propria. "Non è corretto affermare che l’ampliamento del Molo Garibaldi, per consentire l’attracco delle navi da crociera, comporti una modifica della destinazione d’uso dell’Ambito 6 - scrivono i giudici - poiché la funzione “Passeggeri”, logicamente comprensiva del traffico crocieristico, era già compatibile con tale ambito".
Il Tar non recepisce neanche l'eccezione per cui, secondo i ricorrenti, "l’intervento comporterebbe la concentrazione del traffico terminalistico in prossimità dell’area urbana, l’alterazione delle visuali da e verso il porto e la compromissione della bellezza del Golfo dei Poeti". "Gli aspetti paesaggistici sono stati debitamente valutati nell’ambito del procedimento di screening e il parere della commissione di Via rende conto, tra l’altro, del rispetto dei vincoli e delle esigenze di salvaguardia relative all’area in questione", recita la sentenza. E sul rumore che le navi da crociera farebbero in prossimità delle case? E' "notoriamente non di primario rilievo nell’ambito del traffico crocieristico", scrivono i giudici della sezione prima presieduta da Giuseppe Daniele che fanno notare come sia prevista l'installazione di barriere fonoassorbenti e il monitoraggio di Arpal.
"Trattasi di sentenza non condivisibile e violativa dei valori costituzionali ed indisponibili in materia ambientale il commento dell'avvocato Daniele Granare che rappresenta Vas e che annuncia l'impugnazione davanti al Consiglio di Stato.